mercoledì, 1 Maggio , 24

Morto all’Ospedale del Mare, il referto (ancora) non arriva

L'anatomopatologo ha consegnato l'incartamento necessario lo scorso 7 dicembre, ma i riscontri dell'autopsia sul medico spirato durante la Tac non sono stati ancora depositati rallentando di fatto l'attività giudiziaria

Mario Caiazzo

«Aspetterò fino al dieci marzo, poi mi recherò dal magistrato per comprendere il perché del ritardo. In 25 anni di carriera non mi era mai capitato che per depositare i risultati di una perizia si arrivasse a tre proroghe». A dichiararlo l’avvocato Enrico Ricciuto, legale che assiste i parenti di Maurizio Busciolano, il medico odontoiatra di 50 anni, deceduto all’Ospedale del Mare mentre si stava sottoponendo a una Tac. Secondo quanto afferma Ricciuto, per il deposito della perizia relativa all’esame autoptico effettuato sul corpo del 50enne, è stata formalizzata la terza proroga. Eppure, spiega Ricciuto, l’anatomopatologo ha consegnato l’incartamento necessario lo scorso sette dicembre. Ma da allora, non si sa perché, si registra l’impasse.

L’Ospedale del Mare

Per la morte del dentista sono stati iscritti nel registro degli indagati i nomi di due camici bianchi in servizio presso l’Ospedale del Mare; il reato ipotizzato nei confronti dei medici è quello di omicidio colposo. I risultati dell’autopsia risultano – è naturale – indispensabili per fare luce sulle cause che hanno portato al decesso del 50enne. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, l’uomo si stava sottoponendo a una Tac quando è stato colto da un attacco cardiaco, i cui effetti lo hanno portato alla morte. La Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta dopo la denuncia della moglie di Busciolano, che si è recata presso la Caserma Raniero ed ha raccontato quanto accaduto, alla polizia.
Era il tre ottobre scorso quando il medico odontoiatra ha smesso di vivere. Da allora sono passati cinque mesi, quattro dei quali i familiari di Maurizio Busciolano li hanno trascorsi ad aspettare il deposito di una perizia.

Mario Caiazzo

«Aspetterò fino al dieci marzo, poi mi recherò dal magistrato per comprendere il perché del ritardo. In 25 anni di carriera non mi era mai capitato che per depositare i risultati di una perizia si arrivasse a tre proroghe». A dichiararlo l’avvocato Enrico Ricciuto, legale che assiste i parenti di Maurizio Busciolano, il medico odontoiatra di 50 anni, deceduto all’Ospedale del Mare mentre si stava sottoponendo a una Tac. Secondo quanto afferma Ricciuto, per il deposito della perizia relativa all’esame autoptico effettuato sul corpo del 50enne, è stata formalizzata la terza proroga. Eppure, spiega Ricciuto, l’anatomopatologo ha consegnato l’incartamento necessario lo scorso sette dicembre. Ma da allora, non si sa perché, si registra l’impasse.

L’Ospedale del Mare

Per la morte del dentista sono stati iscritti nel registro degli indagati i nomi di due camici bianchi in servizio presso l’Ospedale del Mare; il reato ipotizzato nei confronti dei medici è quello di omicidio colposo. I risultati dell’autopsia risultano – è naturale – indispensabili per fare luce sulle cause che hanno portato al decesso del 50enne. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, l’uomo si stava sottoponendo a una Tac quando è stato colto da un attacco cardiaco, i cui effetti lo hanno portato alla morte. La Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta dopo la denuncia della moglie di Busciolano, che si è recata presso la Caserma Raniero ed ha raccontato quanto accaduto, alla polizia.
Era il tre ottobre scorso quando il medico odontoiatra ha smesso di vivere. Da allora sono passati cinque mesi, quattro dei quali i familiari di Maurizio Busciolano li hanno trascorsi ad aspettare il deposito di una perizia.

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