venerdì, 19 Aprile , 24

Tumori: solo a 5 donne su 10 viene ricostruito il seno insieme alla mastectomia

A meno della metà delle donne che hanno subito la mastectomia viene ricostruito il seno immediatamente. E la percentuale diminuisce al Sud. In Italia, infatti, si registra un indice medio di ricoveri per interventi demolitivi del tumore al seno con ricostruzione immediata (incluso l’inserimento dell’espansore) della mammella del 47,44% (al 2016). Si tratta, però, di un dato in crescita. Erano il 34,67 % nel 2010 e, in sei anni, c’è stato un incremento del 12,77%. La situazione è migliorata ma ancora più della metà delle donne rinuncia, procrastinando nel tempo il recupero della propria immagine corporea e del proprio benessere.

La prima fotografia delle italiane che vincono l’angoscia del tumore e della demolizione del proprio seno grazie all’aiuto della chirurgia ricostruttiva è stata effettuata dalla Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus (Babc Italia) e sarà presentata oggi in occasione del Bra-Day (Breast reconstruction awareness Day), giornata internazionale della consapevolezza sulla ricostruzione mammaria che ricorre contemporaneamente in 10 diversi Paesi del mondo proprio il 17 ottobre.

L’indice medio degli interventi combinati (demolitivo per tumore invasivo della mammella e ricostruzione o inserzione di espansore nello stesso ricovero) è di circa l’80% in Liguria e in Umbria; circa il 70% in Toscana; il 60% nel Lazio; il 59% in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Molise, il 45% in Piemonte, il 40% in Sardegna; il 39% in Friuli, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Il 25 % in Campania, Calabria e Basilicata. Queste le medie. Analizzando però i margini di grandezza dei dati si evidenziano picchi vicini al 100% degli interventi combinati nei grandi centri della Toscana e del Veneto e prossimi al 90% quelli della Lombardia, dell’Umbria, del Lazio e della Campania. Al contrario la variazione statistica della Sicilia, della Calabria e della Campania indica una proporzione anche inferiore al 30% e perfino prossima allo zero. “Per la prima volta abbiamo raccolto – spiega Marzia Salgarello, presidente della Beautiful After Breast Cancer Onlus (Babc) e responsabile del Bra-Day per la Società italiana chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (Sicpre ) – questi dati, incrociando fonti come il Programma nazionale esiti ed Eurostat, oltre alle più recenti pubblicazioni internazionali. Seppure l’aumento al 47% sia sensazionale e ci lascia sorpresi, ancora c’è molta strada da fare. Le pazienti sono maturate e il livello culturale sanitario è migliorato. Le Breast Unit sono centri d’eccellenza dove le donne sono prese in carico in modo completo e privilegiato. Però non è così su tutto il territorio nazionale e dobbiamo ambire a ricostruire il seno e il benessere femminile nella quasi totalità dei casi”.

I casi in cui non si può agire immediatamente né fare la ricostruzione sono la minoranza dei tumori, quando in fase estremamente avanzata. Poi ci sono anche le donne che non vogliono ricostruire il seno per scelta e il trend sembra aumentare. “Rinunciare alla ricostruzione del proprio seno deve essere frutto di una scelta personale che però va fatta in modo informato. Che sia un bisogno psicologico da rispettare, non la conseguenza di una informazione incompleta, di vuoti a livello assistenziale, di dubbi e paure ingiustificate”, conclude Salgarello. “Per quanto il tumore mammario venga trattato nell’80% dei casi con interventi di oncoplastica conservativa – sottolinea Adriana Cordova, consiglio direttivo Babc Italia – le quadrantectomie che risparmiano l’intera mammella e prevedono l’asportazione solo del quadrante coinvolto nella neoplasia, sono comunque molte le donne che ogni anno vengono sottoposte alla mastectomia”.

Per queste pazienti “l’incidenza degli interventi di ricostruzione in tempo unico varia in base a dove vengono operate e su questo dato si può riflettere”, conclude Cordova.

Il Bra-day verrà festeggiato dalla Babc Italia con una tavola rotonda dal titolo ‘La resilienza delle donne dopo il tumore’ in programma oggi al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma alle 18. Per l’occasione si conosceranno i nomi delle tre vincitrici del contest fotografico ‘Resilienza’ organizzato da Obiettivo fotografico per Babc Italia. Il concorso, a cui hanno aderito oltre 200 donne, mostra gli scatti fatti dalle stesse pazienti e dalle loro famiglie. Una più ampia selezione sarà in mostra a Palazzo Ferrajoli, in piazza Colonna 355 a Roma, sabato 20 e domenica 21 ottobre.

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La prima fotografia delle italiane che vincono l’angoscia del tumore e della demolizione del proprio seno grazie all’aiuto della chirurgia ricostruttiva è stata effettuata dalla Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus (Babc Italia) e sarà presentata oggi in occasione del Bra-Day (Breast reconstruction awareness Day), giornata internazionale della consapevolezza sulla ricostruzione mammaria che ricorre contemporaneamente in 10 diversi Paesi del mondo proprio il 17 ottobre.

L’indice medio degli interventi combinati (demolitivo per tumore invasivo della mammella e ricostruzione o inserzione di espansore nello stesso ricovero) è di circa l’80% in Liguria e in Umbria; circa il 70% in Toscana; il 60% nel Lazio; il 59% in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Molise, il 45% in Piemonte, il 40% in Sardegna; il 39% in Friuli, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Il 25 % in Campania, Calabria e Basilicata. Queste le medie. Analizzando però i margini di grandezza dei dati si evidenziano picchi vicini al 100% degli interventi combinati nei grandi centri della Toscana e del Veneto e prossimi al 90% quelli della Lombardia, dell’Umbria, del Lazio e della Campania. Al contrario la variazione statistica della Sicilia, della Calabria e della Campania indica una proporzione anche inferiore al 30% e perfino prossima allo zero. “Per la prima volta abbiamo raccolto – spiega Marzia Salgarello, presidente della Beautiful After Breast Cancer Onlus (Babc) e responsabile del Bra-Day per la Società italiana chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (Sicpre ) – questi dati, incrociando fonti come il Programma nazionale esiti ed Eurostat, oltre alle più recenti pubblicazioni internazionali. Seppure l’aumento al 47% sia sensazionale e ci lascia sorpresi, ancora c’è molta strada da fare. Le pazienti sono maturate e il livello culturale sanitario è migliorato. Le Breast Unit sono centri d’eccellenza dove le donne sono prese in carico in modo completo e privilegiato. Però non è così su tutto il territorio nazionale e dobbiamo ambire a ricostruire il seno e il benessere femminile nella quasi totalità dei casi”.

I casi in cui non si può agire immediatamente né fare la ricostruzione sono la minoranza dei tumori, quando in fase estremamente avanzata. Poi ci sono anche le donne che non vogliono ricostruire il seno per scelta e il trend sembra aumentare. “Rinunciare alla ricostruzione del proprio seno deve essere frutto di una scelta personale che però va fatta in modo informato. Che sia un bisogno psicologico da rispettare, non la conseguenza di una informazione incompleta, di vuoti a livello assistenziale, di dubbi e paure ingiustificate”, conclude Salgarello. “Per quanto il tumore mammario venga trattato nell’80% dei casi con interventi di oncoplastica conservativa – sottolinea Adriana Cordova, consiglio direttivo Babc Italia – le quadrantectomie che risparmiano l’intera mammella e prevedono l’asportazione solo del quadrante coinvolto nella neoplasia, sono comunque molte le donne che ogni anno vengono sottoposte alla mastectomia”.

Per queste pazienti “l’incidenza degli interventi di ricostruzione in tempo unico varia in base a dove vengono operate e su questo dato si può riflettere”, conclude Cordova.

Il Bra-day verrà festeggiato dalla Babc Italia con una tavola rotonda dal titolo ‘La resilienza delle donne dopo il tumore’ in programma oggi al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma alle 18. Per l’occasione si conosceranno i nomi delle tre vincitrici del contest fotografico ‘Resilienza’ organizzato da Obiettivo fotografico per Babc Italia. Il concorso, a cui hanno aderito oltre 200 donne, mostra gli scatti fatti dalle stesse pazienti e dalle loro famiglie. Una più ampia selezione sarà in mostra a Palazzo Ferrajoli, in piazza Colonna 355 a Roma, sabato 20 e domenica 21 ottobre.

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