Un farmaco innovativo per il tumore del rene, quello di cui e’ morta Marina Ripa di Meana, e’ stato in questi giorni approvato dall’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco. Si chiama cabozantinib e nello studio che oltre un anno fa lo porto’ all’ approvazione dell’Ema, l’agenzia europea, mostra un vantaggio pari a quasi 5 mesi nella sopravvivenza rispetto a everolimus, attuale standard di cura, mentre la riduzione del rischio di progressione della malattia e’ stata del 49% e la risposta alla cura e’ stata del 17% rispetto al 3% con everolimus. Sono dati che non a caso sottolinea Camillo Porta, oncologo del Policlinico San Matteo di Pavia, facendo notare il lungo lasso di tempo, oltre un anno appunto, fra l’approvazione dell’Ema e quella dell’Aifa: “Piu’ di un anno – rileva – in cui i malati italiani hanno dovuto rinunciare a una cura che in altri Paesi europei era gia’ a disposizione di tutti. In Germania, ad esempio, il farmaco approvato dall’Ema e’ subito disponibile al rimborso. E la rendicontazione si fa in seguito, dopo che si e’ fissato il prezzo. Perche’ non si puo’ fare lo stesso in Italia?”. “Per i pazienti oncologici e’ essenziale disporre in tempi brevi delle terapie innovative – dice Maurizio Limitone di Favo (Federazione Associazioni Volontariato in Oncologia) Lombardia -. I vantaggi di questi trattamenti in termini di sopravvivenza e qualita’ di vita possono avere un impatto decisivo anche per il reinserimento sociale e lavorativo”. Per cabozatinib le indicazioni dell’Aifa (come quelle dell’ Ema) riguardano i pazienti che abbiano gia’ ricevuto almeno una precedente terapia anti-angiogenesi. Negli Stati Uniti, la Fda l’ha gia’ approvato anche come farmaco di prima linea per i casi di tumore particolarmente aggressivi. Solo con l’avvento dei farmaci biologici la cura dei tumori del rene ha fatto reali passi avanti, “in particolare con quelli che svolgono un’azione anti-angiogenesi – dice Giuseppe Procopio (Istituto Tumori di Milano) – che hanno la capacita’ di inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni, interferendo con lo sviluppo del tumore”. Cabotanzinib fa un passo in piu’: non solo blocca la formazione di nuovi vasi ma anche i meccanismi che il tumore mette in atto per sfuggire all’anti-angiogenesi. Il tumore del rene e’ prevenibile con uno stile di vita sano: ogni anno in Italia si fanno 13.600 nuove diagnosi, di cui 3.400 (il 25%) sono riconducibili al sovrappeso. Altri fattori di rischio sono il fumo (+50% rispetto ai non fumatori) e l’ ipertensione arteriosa (+60% rispetto ai normotesi).
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