lunedì, 14 Ottobre , 24

“Terapia canguro” salva tre gemelle premature

Il loro sembrava un caso disperato, ma grazie al semplice contatto continuato con la pelle della mamma sono riuscite a sopravvivere, prendere peso e arrivare a festeggiare il primo anno di vita. E’ il caso di tre gemelle indiane, nate premature e con 1500 grammi di peso, salvate grazie alla ‘terapia canguro’. A raccontare la vicenda sul suo sito e’ l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms). Quando sono venute al mondo nell’ottobre 2016, Renuka e suo marito Somappa non hanno fatto i salti dalla gioia: avevano gia’ due figlie e speravano tanto in un maschio. Invece gli sono arrivate altre tre femmine. Con un peso cosi’ basso, era difficile per loro succhiare il latte, scaldarsi e prendere peso. Per sopravvivere gli serviva aiuto. Lo staff dell’ospedale dove sono nate le bambine, che fa parte del programma di ricerca dell’Oms per diffondere la ‘terapia canguro’ in India, ha convinto la madre a farla. La terapia funziona pero’ solo se fatta per lunghi periodi di tempo, finche’ il bambino non arriva a pesare almeno 2500 grammi, e farlo con tre piccoli non e’ certo un’impresa da poco. Ma Renuka ce l’ha fatta: ha tenuto a contatto con la sua pelle le sue tre figlie, Mahadevi, Shrushti e Lakshmi, per almeno 9 ore al giorno, ogni giorno, per oltre 4 mesi. Il 7 marzo 2017 hanno superato il traguardo dei 2,5 chili di peso e il 30 ottobre hanno celebrato il primo anno di vita delle gemelle nell’ospedale dove sono nate. “Basta discriminazioni contro le bambine, sono un regalo”, dice Renuka, ora impegnata a promuovere la terapia canguro con gli altri genitori e a prendersi cura delle figlie femmine. L’Oms, con il supporto finanziario della Bill & Melinda Gates Foundation, sta lavorando in India ed Etiopia per assicurare la ‘terapia canguro’ ad almeno l’80% dei bambini nati sotto peso. In molte aree del mondo, questa terapia e’ iniziata solo 3-10 giorni dopo la nascita perdendo del tempo prezioso. A tal fine l’agenzia sta conducendo ricerche in Ghana, India, Malawi, Nigeria e Tanzania per testare la sopravvivenza dei bambini se la si inizia subito dopo la nascita.

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Il loro sembrava un caso disperato, ma grazie al semplice contatto continuato con la pelle della mamma sono riuscite a sopravvivere, prendere peso e arrivare a festeggiare il primo anno di vita. E’ il caso di tre gemelle indiane, nate premature e con 1500 grammi di peso, salvate grazie alla ‘terapia canguro’. A raccontare la vicenda sul suo sito e’ l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms). Quando sono venute al mondo nell’ottobre 2016, Renuka e suo marito Somappa non hanno fatto i salti dalla gioia: avevano gia’ due figlie e speravano tanto in un maschio. Invece gli sono arrivate altre tre femmine. Con un peso cosi’ basso, era difficile per loro succhiare il latte, scaldarsi e prendere peso. Per sopravvivere gli serviva aiuto. Lo staff dell’ospedale dove sono nate le bambine, che fa parte del programma di ricerca dell’Oms per diffondere la ‘terapia canguro’ in India, ha convinto la madre a farla. La terapia funziona pero’ solo se fatta per lunghi periodi di tempo, finche’ il bambino non arriva a pesare almeno 2500 grammi, e farlo con tre piccoli non e’ certo un’impresa da poco. Ma Renuka ce l’ha fatta: ha tenuto a contatto con la sua pelle le sue tre figlie, Mahadevi, Shrushti e Lakshmi, per almeno 9 ore al giorno, ogni giorno, per oltre 4 mesi. Il 7 marzo 2017 hanno superato il traguardo dei 2,5 chili di peso e il 30 ottobre hanno celebrato il primo anno di vita delle gemelle nell’ospedale dove sono nate. “Basta discriminazioni contro le bambine, sono un regalo”, dice Renuka, ora impegnata a promuovere la terapia canguro con gli altri genitori e a prendersi cura delle figlie femmine. L’Oms, con il supporto finanziario della Bill & Melinda Gates Foundation, sta lavorando in India ed Etiopia per assicurare la ‘terapia canguro’ ad almeno l’80% dei bambini nati sotto peso. In molte aree del mondo, questa terapia e’ iniziata solo 3-10 giorni dopo la nascita perdendo del tempo prezioso. A tal fine l’agenzia sta conducendo ricerche in Ghana, India, Malawi, Nigeria e Tanzania per testare la sopravvivenza dei bambini se la si inizia subito dopo la nascita.

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