giovedì, 10 Ottobre , 24

Sindrome occhio secco: il Cdi presenta diagnosi e terapie

 La sindrome da occhio secco consiste in un’alterazione qualitativa o quantitativa del film lacrimale che causa danni alla superficie oculare. Quando l’utilizzo del collirio non e’ sufficiente a causa di un’alterazione dello stato lipidico, generalmente dovuto all’invecchiamento, l’aiuto arriva dalla terapia con luce pulsata. Il 13 gennaio in occasione del congresso scientifico ‘Film lacrimale: nuovi trend diagnostici e terapeutici’ il dottor Edoardo Ligabue, coordinatore del team oculistico al Centro Diagnostico Italiano, presentera’ i dati dell’attivita’ clinica. In circa 18 mesi di attivita’, presso il Cdi sono stati effettuati oltre 300 trattamenti: l’88% dei pazienti ha ottenuto un miglioramento soggettivo e, nel 48% dei casi, i pazienti sono rientrati nei parametri di normalita’ e spesso non richiedono piu’ l’utilizzo di lacrime artificiali. La sindrome da occhio secco. Circa il 20% della popolazione mondiale e’ affetto da questo problema che ha cause ignote, ma che possono risalire in particolare allo stile di vita e all’eta’: l’utilizzo prolungato di smartphone, pc e tablet, lo stare in spazi chiusi e con aria condizionata, l’invecchiamento, l’assunzione di farmaci ed alcune patologie sistemiche sono alcune delle cause piu’ probabili. I sintomi piu’ comuni della sindrome da occhio secco sono bruciore, la sensazione della presenza di corpo estraneo, senso di secchezza, difficolta’ ad aprire gli occhi appena svegli e, talvolta, appannamento, riduzione dell’acutezza visiva ed importante fastidio alla luce. La diagnosi si avvale della valutazione clinica e di alcuni test specifici indicatori della presenza di uno stato di alterazione dell’omeostasi lacrimale, come ad esempio l’Osmolarita’ lacrimale e il Non Invasive Break Up Time (NiBUT). Il trattamento con acido ialuronico. In generale la secchezza oculare e’ associata a un’affezione del film lacrimale derivante da una produzione insufficiente di lacrime o da un eccesso di evaporazione di queste ultime (forma evaporativa). Per garantire un migliore comfort al paziente e ridare sollievo all’occhio si ricorre spesso, su consiglio medico, all’utilizzo dell’acido ialuronico cross linkato, un collirio capace di irrobustire e strutturare la lacrima generando sollievo all’occhio di 4/6 volte superiore ai tradizionali colliri in uso. Un aiuto dalla luce pulsata. La terapia con luce pulsata, utilizzata quando l’utilizzo del collirio non e’ sufficiente, cerca di rimettere correttamente in funzione le ghiandole di Meibomio, responsabili della produzione del film lacrimale, lavorando a monte del problema, quindi ripristinandone una corretta qualita’ e quantita’. Grazie all’apparecchio E-EYE, generatore di luce pulsata policromatica, vengono prodotte sequenze di impulsi luminosi perfettamente calibrate e omogenee, applicate nell’area della palpebra inferiore e laterale. Il trattamento a luce pulsata non ha alcun effetto collaterale. L’efficacia e’ molto elevata su tutte le forme di disfunzione delle ghiandole di Meibomio responsabili dell’occhio secco evaporativo, conclude il Cdi.

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 La sindrome da occhio secco consiste in un’alterazione qualitativa o quantitativa del film lacrimale che causa danni alla superficie oculare. Quando l’utilizzo del collirio non e’ sufficiente a causa di un’alterazione dello stato lipidico, generalmente dovuto all’invecchiamento, l’aiuto arriva dalla terapia con luce pulsata. Il 13 gennaio in occasione del congresso scientifico ‘Film lacrimale: nuovi trend diagnostici e terapeutici’ il dottor Edoardo Ligabue, coordinatore del team oculistico al Centro Diagnostico Italiano, presentera’ i dati dell’attivita’ clinica. In circa 18 mesi di attivita’, presso il Cdi sono stati effettuati oltre 300 trattamenti: l’88% dei pazienti ha ottenuto un miglioramento soggettivo e, nel 48% dei casi, i pazienti sono rientrati nei parametri di normalita’ e spesso non richiedono piu’ l’utilizzo di lacrime artificiali. La sindrome da occhio secco. Circa il 20% della popolazione mondiale e’ affetto da questo problema che ha cause ignote, ma che possono risalire in particolare allo stile di vita e all’eta’: l’utilizzo prolungato di smartphone, pc e tablet, lo stare in spazi chiusi e con aria condizionata, l’invecchiamento, l’assunzione di farmaci ed alcune patologie sistemiche sono alcune delle cause piu’ probabili. I sintomi piu’ comuni della sindrome da occhio secco sono bruciore, la sensazione della presenza di corpo estraneo, senso di secchezza, difficolta’ ad aprire gli occhi appena svegli e, talvolta, appannamento, riduzione dell’acutezza visiva ed importante fastidio alla luce. La diagnosi si avvale della valutazione clinica e di alcuni test specifici indicatori della presenza di uno stato di alterazione dell’omeostasi lacrimale, come ad esempio l’Osmolarita’ lacrimale e il Non Invasive Break Up Time (NiBUT). Il trattamento con acido ialuronico. In generale la secchezza oculare e’ associata a un’affezione del film lacrimale derivante da una produzione insufficiente di lacrime o da un eccesso di evaporazione di queste ultime (forma evaporativa). Per garantire un migliore comfort al paziente e ridare sollievo all’occhio si ricorre spesso, su consiglio medico, all’utilizzo dell’acido ialuronico cross linkato, un collirio capace di irrobustire e strutturare la lacrima generando sollievo all’occhio di 4/6 volte superiore ai tradizionali colliri in uso. Un aiuto dalla luce pulsata. La terapia con luce pulsata, utilizzata quando l’utilizzo del collirio non e’ sufficiente, cerca di rimettere correttamente in funzione le ghiandole di Meibomio, responsabili della produzione del film lacrimale, lavorando a monte del problema, quindi ripristinandone una corretta qualita’ e quantita’. Grazie all’apparecchio E-EYE, generatore di luce pulsata policromatica, vengono prodotte sequenze di impulsi luminosi perfettamente calibrate e omogenee, applicate nell’area della palpebra inferiore e laterale. Il trattamento a luce pulsata non ha alcun effetto collaterale. L’efficacia e’ molto elevata su tutte le forme di disfunzione delle ghiandole di Meibomio responsabili dell’occhio secco evaporativo, conclude il Cdi.

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