lunedì, 14 Ottobre , 24

Scoperto nuovo tipo di sclerosi multipla

Un gruppo di ricercatori americani ha scoperto un nuovo tipo di sclerosi multipla: si chiama mielocorticale (Mcms è l’acronimo anglosassone che la identifica) e ha la particolarità di uccidere i neuroni pur senza distruggere la mielina, la guaina protettiva che li avvolge e che compone la sostanza bianca cerebrale. Lo studio è pubblicato su ‘Jama’ da un team diretto da Bruce Trapp della Cleveland Clinic, esperto di sclerosi multipla fra i più noti a livello internazionale, con all’attivo oltre 240 pubblicazioni su riviste scientifiche e 40 capitoli di libri sul tema.

Secondo lo specialista, il lavoro “apre una nuova arena nella ricerca sulla sclerosi multipla”, perché supporta l’ipotesi che nella patologia – contrariamente a quanto ritenuto finora, ossia che fosse il processo di demielinizzazione a causare la morte dei neuroni – la perdita neuronale possa avvenire anche in assenza di effettive lesioni alla materia bianca. “Queste informazioni evidenziano la necessità di terapie combinate per fermare la progressione della disabilità nei pazienti”, sottolinea Trapp che alla Cliveland Clinic presiede il Lerner Research Institute Department of Neurosciences.

Non solo. Dalla ricerca emerge anche il bisogno di lavorare a tecniche di risonanza magnetica più sensibili, perché quelle attuali non permettono di distinguere la Mcms dalla forma di malattia finora nota – quindi di diagnosticarla e di personalizzare i trattamenti – quando il paziente è ancora vivo. Lo studio è infatti frutto di analisi microscopiche post-mortem su tessuti di 100 malati di sclerosi multipla che hanno donato il cervello alla ricerca. In 12 sono state identificate le caratteristiche del sottotipo mielocorticale: neuroni persi, nessuna demielinizzazione.

Trapp e colleghi hanno confrontato al microscopio le caratteristiche dei tessuti cerebrali e di midollo spinale dei 12 pazienti Mcms con quelle di 12 malati con sclerosi multipla ‘classica’ (Ms) e di persone senza la malattia neurologica.

Benché sia nei pazienti Mcms che in quelli Ms si osservassero le tipiche lesioni che la patologia provoca a livello midollare e della corteccia, solo nel gruppo Ms erano presenti alterazioni della sostanza bianca. E nonostante non mostrassero lesioni nella mielina, i pazienti Mcms presentavano comunque una riduzione della densità neuronale e dello spessore corticale. Per gli studiosi è la prova, appunto, che “contrariamente a quanto si pensasse la perdita dei neuroni può essere indipendente dalla demielinizzazione della sostanza bianca”.

“L’importanza di questa ricerca è duplice”, commenta Daniel Ontaneda, direttore clinico del programma di donazione del cervello presso il Mellen Center for Treatment and Research della Cleveland Clinic. Da un lato “l’idendificazione di questo nuovo sottotipo di sclerosi”, dall’altro il fatto che la scoperta “sottolinea la necessità di sviluppare strumenti più sensibili per diagnosticare e comprendere la malattia. Siamo fiduciosi – conclude – che i risultati porteranno a nuove strategie di trattamento su misura per i pazienti che vivono con diverse forme di Ms”.

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Secondo lo specialista, il lavoro “apre una nuova arena nella ricerca sulla sclerosi multipla”, perché supporta l’ipotesi che nella patologia – contrariamente a quanto ritenuto finora, ossia che fosse il processo di demielinizzazione a causare la morte dei neuroni – la perdita neuronale possa avvenire anche in assenza di effettive lesioni alla materia bianca. “Queste informazioni evidenziano la necessità di terapie combinate per fermare la progressione della disabilità nei pazienti”, sottolinea Trapp che alla Cliveland Clinic presiede il Lerner Research Institute Department of Neurosciences.

Non solo. Dalla ricerca emerge anche il bisogno di lavorare a tecniche di risonanza magnetica più sensibili, perché quelle attuali non permettono di distinguere la Mcms dalla forma di malattia finora nota – quindi di diagnosticarla e di personalizzare i trattamenti – quando il paziente è ancora vivo. Lo studio è infatti frutto di analisi microscopiche post-mortem su tessuti di 100 malati di sclerosi multipla che hanno donato il cervello alla ricerca. In 12 sono state identificate le caratteristiche del sottotipo mielocorticale: neuroni persi, nessuna demielinizzazione.

Trapp e colleghi hanno confrontato al microscopio le caratteristiche dei tessuti cerebrali e di midollo spinale dei 12 pazienti Mcms con quelle di 12 malati con sclerosi multipla ‘classica’ (Ms) e di persone senza la malattia neurologica.

Benché sia nei pazienti Mcms che in quelli Ms si osservassero le tipiche lesioni che la patologia provoca a livello midollare e della corteccia, solo nel gruppo Ms erano presenti alterazioni della sostanza bianca. E nonostante non mostrassero lesioni nella mielina, i pazienti Mcms presentavano comunque una riduzione della densità neuronale e dello spessore corticale. Per gli studiosi è la prova, appunto, che “contrariamente a quanto si pensasse la perdita dei neuroni può essere indipendente dalla demielinizzazione della sostanza bianca”.

“L’importanza di questa ricerca è duplice”, commenta Daniel Ontaneda, direttore clinico del programma di donazione del cervello presso il Mellen Center for Treatment and Research della Cleveland Clinic. Da un lato “l’idendificazione di questo nuovo sottotipo di sclerosi”, dall’altro il fatto che la scoperta “sottolinea la necessità di sviluppare strumenti più sensibili per diagnosticare e comprendere la malattia. Siamo fiduciosi – conclude – che i risultati porteranno a nuove strategie di trattamento su misura per i pazienti che vivono con diverse forme di Ms”.

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