venerdì, 29 Marzo , 24

“Presunto caso di malasanità, la Regione si costituisca parte civile”

L'appello del consigliere regionale Francesco Borrelli: "Nell'opera di rivoluzione nella sanità campana deve passare anche il principio che chi sbaglia paga per gli errori fatti"

La Regione Campania si costituisca “parte civile” qualora fossero rinviati a giudizio i medici indagati per un caso di presunta malasanità avvenuta nel settembre 2015, presso l’ospedale di Sorrento. A chiederlo il gruppo dei Verdi in consiglio regionale, guidato da Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità. La donna fu sottoposta a un intervento chirurgico alla milza il 10 settembre di due anni fa in seguito a un ematoma alla gamba e a una serie di esami clinici che evidenziarono una presunta lesione all’organo. Una volta operata, però, si riscontrò che la milza era sana e l’anziana morì dopo tre giorni in sala di Rianimazione. Il figlio della 77enne di Gragnano, Elena Migliozzi, sporse denuncia e la procura di Torre Annunziata aprì un’inchiesta per far luce su quanto avvenuto.

La Procura di Torre Annunziata

La scorsa settimana per il primario e due medici del nosocomio sorrentino, che sono indagati per omicidio colposo, è stata avanzata dai pm la richiesta di rinvio a giudizio. “Se gli indagati per la morte della signora operata alla milza sana fossero rinviati a giudizio, la Regione dovrà costituirsi parte civile perché – ha sottolineato Borrelli – gli errori commessi dai singoli ricadono sull’intera sanità campana e, quindi, qualora fossero accertate responsabilità è giusto che, al di là del licenziamento, i responsabili siano anche costretti a pagare i danni arrecati all’immagine di tutti quei medici e operatori della sanità che fanno del loro meglio per offrire servizi sanitari d’eccellenza, nonostante le innegabili carenze e difficoltà”. Per il consigliere regionale “nell’opera di rivoluzione nella sanità campana deve passare anche il principio che chi sbaglia paga per gli errori fatti”.

La Regione Campania si costituisca “parte civile” qualora fossero rinviati a giudizio i medici indagati per un caso di presunta malasanità avvenuta nel settembre 2015, presso l’ospedale di Sorrento. A chiederlo il gruppo dei Verdi in consiglio regionale, guidato da Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità. La donna fu sottoposta a un intervento chirurgico alla milza il 10 settembre di due anni fa in seguito a un ematoma alla gamba e a una serie di esami clinici che evidenziarono una presunta lesione all’organo. Una volta operata, però, si riscontrò che la milza era sana e l’anziana morì dopo tre giorni in sala di Rianimazione. Il figlio della 77enne di Gragnano, Elena Migliozzi, sporse denuncia e la procura di Torre Annunziata aprì un’inchiesta per far luce su quanto avvenuto.

La Procura di Torre Annunziata

La scorsa settimana per il primario e due medici del nosocomio sorrentino, che sono indagati per omicidio colposo, è stata avanzata dai pm la richiesta di rinvio a giudizio. “Se gli indagati per la morte della signora operata alla milza sana fossero rinviati a giudizio, la Regione dovrà costituirsi parte civile perché – ha sottolineato Borrelli – gli errori commessi dai singoli ricadono sull’intera sanità campana e, quindi, qualora fossero accertate responsabilità è giusto che, al di là del licenziamento, i responsabili siano anche costretti a pagare i danni arrecati all’immagine di tutti quei medici e operatori della sanità che fanno del loro meglio per offrire servizi sanitari d’eccellenza, nonostante le innegabili carenze e difficoltà”. Per il consigliere regionale “nell’opera di rivoluzione nella sanità campana deve passare anche il principio che chi sbaglia paga per gli errori fatti”.

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