La Regione Campania si costituisca “parte civile” qualora fossero rinviati a giudizio i medici indagati per un caso di presunta malasanità avvenuta nel settembre 2015, presso l’ospedale di Sorrento. A chiederlo il gruppo dei Verdi in consiglio regionale, guidato da Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità. La donna fu sottoposta a un intervento chirurgico alla milza il 10 settembre di due anni fa in seguito a un ematoma alla gamba e a una serie di esami clinici che evidenziarono una presunta lesione all’organo. Una volta operata, però, si riscontrò che la milza era sana e l’anziana morì dopo tre giorni in sala di Rianimazione. Il figlio della 77enne di Gragnano, Elena Migliozzi, sporse denuncia e la procura di Torre Annunziata aprì un’inchiesta per far luce su quanto avvenuto.
La scorsa settimana per il primario e due medici del nosocomio sorrentino, che sono indagati per omicidio colposo, è stata avanzata dai pm la richiesta di rinvio a giudizio. “Se gli indagati per la morte della signora operata alla milza sana fossero rinviati a giudizio, la Regione dovrà costituirsi parte civile perché – ha sottolineato Borrelli – gli errori commessi dai singoli ricadono sull’intera sanità campana e, quindi, qualora fossero accertate responsabilità è giusto che, al di là del licenziamento, i responsabili siano anche costretti a pagare i danni arrecati all’immagine di tutti quei medici e operatori della sanità che fanno del loro meglio per offrire servizi sanitari d’eccellenza, nonostante le innegabili carenze e difficoltà”. Per il consigliere regionale “nell’opera di rivoluzione nella sanità campana deve passare anche il principio che chi sbaglia paga per gli errori fatti”.