Il lavoro è uno dei sei che hanno portato la Fda (Food and Drug Administration) ad approvare trial clinici di fase III sulla sostanza. “Stiamo iniziando il primo studio di fase III” questo mese, aggiunge Feduccia a ‘The Guardian’. Il lavoro appena pubblicato ha coinvolto 19 uomini e sette donne con disordine da stress post-traumatico, fra cui veterani dell’esercito, pompieri e poliziotti. Il gruppo è stato randomizzato e i soggetti sono stati trattati con 125, 75 o 30 mg di Mdma al mese. Il tutto senza che partecipanti e terapeuti conoscessero l’ammontare della dose. Tutti venivano sottoposti a psicoterapia prima che la sostanza fosse somministrata, 8 ore dopo e nelle settimane successive.
Inoltre i benefici si sono conservati per 12 mesi dopo l’inizio dello studio, e i criteri per il Ptsd non erano più presenti in 16 dei 24 soggetti che l’hanno completato. Si tratta di un lavoro dalle dimensioni ridotte, e senza il confronto con un placebo, avvertono gli stessi ricercatori. Inoltre, benché gli stessi pazienti abbiano riferito come effetti collaterali ansia, mal di testa e aumento di pensieri suicidari a breve termine, gli esperti sostengono che il trattamento appare sicuro.
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