domenica, 3 Dicembre , 23

Nasce PIU: Progetto Infermieri Uniti

E’ nato il movimento Progetto Infermieri Uniti- Piu, per dare voce a quegli infermieri a cui e’ stata chiusa la bocca, che non hanno piu’ una voce, che vorrebbero gridare le proprie ragioni ma hanno timore di farlo. Il Piu nasce per segnalare un grande problema della sanita’, confermato da autorevoli studi, ovvero l’impossibilita’ a garantire la sicurezza delle cure che la L. 24/2017 c.d. Legge Gelli ha riconosciuto come parte integrante del diritto alla salute. Lo studio internazionale RN4CAST (Registered Nurse forecasting, previsione del fabbisogno di infermieri) ha rivelato che se il rapporto tra infermieri e pazienti assistiti e’ maggiore di 1/6 aumentano gli esiti negativi (mortalita’ a 30 giorni, complicanze come cadute, errori di terapia, lesioni da pressione e riduzione della soddisfazione), nonche’ le cure mancate (educazione terapeutica, relazione con l’assistito, pianificazione dell’assistenza). Tutto cio’ che dovremmo fare ma non facciamo per mancanza di tempo, perche’ siamo pochi e demansionati, ovvero utilizzati per altro a spese dell’assistenza ai nostri assistiti e a guadagno delle aziende sanitarie. In Italia oggi gli infermieri sono demansionati. Nonostante il passaggio da una professione ausiliaria ad una professione intellettuale autonoma (l’Infermiere in Italia e’ un professionista sanitario con laurea triennale), poco e’ cambiato nelle realta’ ospedaliere. Da Nord a Sud, all’infermiere e’ richiesto di svolgere mansioni domestico/ alberghiere, eseguire l’igiene dei pazienti, posizionare padelle e pappagalli, dispensare, chiudere bidoni della spazzatura, riordinare le stanze di degenza. L’infermiere, cosi’, non solo svolge il lavoro di infermiere ma anche quello di Oss, cameriere, operatore ecologico, domestico, segretario, centralinista e cosi’ via. Il demansionamento mette gli infermieri nella condizione di non poter assistere i propri pazienti al meglio delle proprie potenzialita’. Dovendo svolgere attivita’ diverse dal proprio profilo di competenza agli infermieri e’ sottratto tempo prezioso che potrebbero dedicare all’assistenza diretta ai malati, alla prevenzione e all’educazione sanitaria. Inoltre, puo’ diventare causa di stress e di angoscia che si riflettono nella vita quotidiana, arrecando disturbi psico-fisici che nel tempo possono generare fenomeni piu’ gravi come il burnout. Il demansionamento si ripercuote inevitabilmente sull’assistito esponendolo ad una serie di rischi evitabili. Con l’aumento del carico di lavoro diminuisce la qualita’ dell’assistenza infermieristica e diminuisce la sicurezza dei pazienti, aumentando il rischio di errori con la conseguente possibilita` che un evento avverso provochi un danno o aumenti la degenza dei pazienti. Una petizione contro il demansionamento. Abbiamo deciso di promuovere una petizione contro il demansionamento infermieristico aperta a tutti i cittadini che mira a raccogliere il maggior numero di firme in modo da coinvolgere l’intera popolazione contro questo fenomeno. La petizione verra’ depositata al Ministro della Salute, al Ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e Ricerca, alla Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi e ai maggiori sindacati rappresentativi. Dopodiche’ organizzeremo una manifestazione davanti al Ministero della Salute. Chiediamo il vostro aiuto nel diffondere la situazione di continuo demansionamento in cui si trovano gli infermieri italiani, che oltre a ledere la dignita’ dei professionisti, in primis mette seriamente a rischio la sicurezza di tutti i cittadini. E’ giunto il momento di accusare chi compie demansionamento infermieristico, di ampliare la dotazione organica soprattutto del personale di supporto (O.S.S.) necessario allo svolgimento di tutte le mansioni igienico e domestico/alberghiere. E’ giunto il momento di tutelare il nostro lavoro e di punire chi discrimina o chi agisce ritorsioni contro il lavoratore, sia nel settore pubblico quanto nel privato. E’ tempo di denunciare, di informare, di lottare per i nostri diritti, di tutelare ogni forma di assistenza: lo dobbiamo a noi e lo dobbiamo ad ogni cittadino di cui ci prendiamo cura. 

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E’ nato il movimento Progetto Infermieri Uniti- Piu, per dare voce a quegli infermieri a cui e’ stata chiusa la bocca, che non hanno piu’ una voce, che vorrebbero gridare le proprie ragioni ma hanno timore di farlo. Il Piu nasce per segnalare un grande problema della sanita’, confermato da autorevoli studi, ovvero l’impossibilita’ a garantire la sicurezza delle cure che la L. 24/2017 c.d. Legge Gelli ha riconosciuto come parte integrante del diritto alla salute. Lo studio internazionale RN4CAST (Registered Nurse forecasting, previsione del fabbisogno di infermieri) ha rivelato che se il rapporto tra infermieri e pazienti assistiti e’ maggiore di 1/6 aumentano gli esiti negativi (mortalita’ a 30 giorni, complicanze come cadute, errori di terapia, lesioni da pressione e riduzione della soddisfazione), nonche’ le cure mancate (educazione terapeutica, relazione con l’assistito, pianificazione dell’assistenza). Tutto cio’ che dovremmo fare ma non facciamo per mancanza di tempo, perche’ siamo pochi e demansionati, ovvero utilizzati per altro a spese dell’assistenza ai nostri assistiti e a guadagno delle aziende sanitarie. In Italia oggi gli infermieri sono demansionati. Nonostante il passaggio da una professione ausiliaria ad una professione intellettuale autonoma (l’Infermiere in Italia e’ un professionista sanitario con laurea triennale), poco e’ cambiato nelle realta’ ospedaliere. Da Nord a Sud, all’infermiere e’ richiesto di svolgere mansioni domestico/ alberghiere, eseguire l’igiene dei pazienti, posizionare padelle e pappagalli, dispensare, chiudere bidoni della spazzatura, riordinare le stanze di degenza. L’infermiere, cosi’, non solo svolge il lavoro di infermiere ma anche quello di Oss, cameriere, operatore ecologico, domestico, segretario, centralinista e cosi’ via. Il demansionamento mette gli infermieri nella condizione di non poter assistere i propri pazienti al meglio delle proprie potenzialita’. Dovendo svolgere attivita’ diverse dal proprio profilo di competenza agli infermieri e’ sottratto tempo prezioso che potrebbero dedicare all’assistenza diretta ai malati, alla prevenzione e all’educazione sanitaria. Inoltre, puo’ diventare causa di stress e di angoscia che si riflettono nella vita quotidiana, arrecando disturbi psico-fisici che nel tempo possono generare fenomeni piu’ gravi come il burnout. Il demansionamento si ripercuote inevitabilmente sull’assistito esponendolo ad una serie di rischi evitabili. Con l’aumento del carico di lavoro diminuisce la qualita’ dell’assistenza infermieristica e diminuisce la sicurezza dei pazienti, aumentando il rischio di errori con la conseguente possibilita` che un evento avverso provochi un danno o aumenti la degenza dei pazienti. Una petizione contro il demansionamento. Abbiamo deciso di promuovere una petizione contro il demansionamento infermieristico aperta a tutti i cittadini che mira a raccogliere il maggior numero di firme in modo da coinvolgere l’intera popolazione contro questo fenomeno. La petizione verra’ depositata al Ministro della Salute, al Ministero dell’Istruzione dell’Universita’ e Ricerca, alla Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi e ai maggiori sindacati rappresentativi. Dopodiche’ organizzeremo una manifestazione davanti al Ministero della Salute. Chiediamo il vostro aiuto nel diffondere la situazione di continuo demansionamento in cui si trovano gli infermieri italiani, che oltre a ledere la dignita’ dei professionisti, in primis mette seriamente a rischio la sicurezza di tutti i cittadini. E’ giunto il momento di accusare chi compie demansionamento infermieristico, di ampliare la dotazione organica soprattutto del personale di supporto (O.S.S.) necessario allo svolgimento di tutte le mansioni igienico e domestico/alberghiere. E’ giunto il momento di tutelare il nostro lavoro e di punire chi discrimina o chi agisce ritorsioni contro il lavoratore, sia nel settore pubblico quanto nel privato. E’ tempo di denunciare, di informare, di lottare per i nostri diritti, di tutelare ogni forma di assistenza: lo dobbiamo a noi e lo dobbiamo ad ogni cittadino di cui ci prendiamo cura. 

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