lunedì, 14 Ottobre , 24

Morti in corsia- Infermiera: ci guardammo poi uccise mamma

Un interrogatorio sofferto, che ha scandagliato il rapporto conflittuale tra Laura Taroni e sua madre, a cui l’infermiera avrebbe dato la morte con il concorso dell’ex amante, il medico Leonardo Cazzaniga, allora in servizio al Pronto soccorso dell’Ospedale di Saronno dove, da solo, secondo la Procura di Busto Arsizio, avrebbe tolto la vita ad almeno nove pazienti. In carcere dal novembre del 2016, Laura Taroni che deve rispondere dell’accusa di omicidio per la morte del marito, della madre e del suocero, contrariamente a quanto aveva fatto in un precedente interrogatorio davanti al pm Maria Cristina Ria, non ha scaricato su Cazzaniga l’ideazione e l’esecuzione dell’omicidio di sua madre, Maria Rita Clerici, morta il 4 gennaio del 2014 dopo un’agonia durata due giorni. “Ci siamo guardati e lui ha fatto l’iniezione a mia madre”, ha raccontato l’ex infermiera nell’udienza a porte chiuse davanti al gip Sara Cipolla. Laura Taroni avrebbe avuto la consapevolezza che quell’iniezione nella giugulare di un farmaco ‘fibrinolitico’, utilizzato in ospedale per sciogliere i coaguli di sangue nei pazienti colpiti da ictus avrebbe avuto esito letale mentre l’amante la praticava alla madre e lei l’avrebbe lasciato agire, mentre Cazzaniga le elencava le ragioni per le quali lo stava facendo. “Mi disse che mia madre mi aveva trattato male per tutta la vita, che ci avrebbe sempre ostacolato e che lui comunque ci sarebbe stato sempre, quindi dovevamo liberarci di lei”, ha ribadito la Taroni non discostandosi, in questo, dalle precedenti dichiarazioni. La donna ha aggiunto che, poco dopo, si era ricreduta cercando di rianimare la madre, ma ormai non c’era piu’ nulla da fare. Esito di un rapporto tra madre e figlia burrascoso e reso ancor piu’ ostile dall’entrata in scena di Cazzaniga che con Maria Rita Clerici aveva avuto piu’ di un contrasto fino ad arrivare a una colluttazione, alcuni giorni prima del decesso della donna. Madre “cattiva e violenta”, l’avrebbe definita in aula la Taroni. Una descrizione respinta con forza dalla sorella della vittima, Maria Antonietta: “Sono tutte falsita’, ha sempre voluto bene alla figlia, proteggendola in ogni modo”. Se per quanto riguarda la morte del marito, Massimo Guerra, l’infermiera ha sempre negato di volerlo uccidere ma di aver voluto solo “neutralizzarlo” a forza di farmaci, sempre con l’aiuto dell’amante perche’ stanca delle sue angherie, riguardo quella della madre Laura Taroni sembra essere andata oltre. Deve ancora parlare della morte del suocero, Luciano Guerra, morto il 20 ottobre 2013, sempre all’ospedale di Saronno.

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Un interrogatorio sofferto, che ha scandagliato il rapporto conflittuale tra Laura Taroni e sua madre, a cui l’infermiera avrebbe dato la morte con il concorso dell’ex amante, il medico Leonardo Cazzaniga, allora in servizio al Pronto soccorso dell’Ospedale di Saronno dove, da solo, secondo la Procura di Busto Arsizio, avrebbe tolto la vita ad almeno nove pazienti. In carcere dal novembre del 2016, Laura Taroni che deve rispondere dell’accusa di omicidio per la morte del marito, della madre e del suocero, contrariamente a quanto aveva fatto in un precedente interrogatorio davanti al pm Maria Cristina Ria, non ha scaricato su Cazzaniga l’ideazione e l’esecuzione dell’omicidio di sua madre, Maria Rita Clerici, morta il 4 gennaio del 2014 dopo un’agonia durata due giorni. “Ci siamo guardati e lui ha fatto l’iniezione a mia madre”, ha raccontato l’ex infermiera nell’udienza a porte chiuse davanti al gip Sara Cipolla. Laura Taroni avrebbe avuto la consapevolezza che quell’iniezione nella giugulare di un farmaco ‘fibrinolitico’, utilizzato in ospedale per sciogliere i coaguli di sangue nei pazienti colpiti da ictus avrebbe avuto esito letale mentre l’amante la praticava alla madre e lei l’avrebbe lasciato agire, mentre Cazzaniga le elencava le ragioni per le quali lo stava facendo. “Mi disse che mia madre mi aveva trattato male per tutta la vita, che ci avrebbe sempre ostacolato e che lui comunque ci sarebbe stato sempre, quindi dovevamo liberarci di lei”, ha ribadito la Taroni non discostandosi, in questo, dalle precedenti dichiarazioni. La donna ha aggiunto che, poco dopo, si era ricreduta cercando di rianimare la madre, ma ormai non c’era piu’ nulla da fare. Esito di un rapporto tra madre e figlia burrascoso e reso ancor piu’ ostile dall’entrata in scena di Cazzaniga che con Maria Rita Clerici aveva avuto piu’ di un contrasto fino ad arrivare a una colluttazione, alcuni giorni prima del decesso della donna. Madre “cattiva e violenta”, l’avrebbe definita in aula la Taroni. Una descrizione respinta con forza dalla sorella della vittima, Maria Antonietta: “Sono tutte falsita’, ha sempre voluto bene alla figlia, proteggendola in ogni modo”. Se per quanto riguarda la morte del marito, Massimo Guerra, l’infermiera ha sempre negato di volerlo uccidere ma di aver voluto solo “neutralizzarlo” a forza di farmaci, sempre con l’aiuto dell’amante perche’ stanca delle sue angherie, riguardo quella della madre Laura Taroni sembra essere andata oltre. Deve ancora parlare della morte del suocero, Luciano Guerra, morto il 20 ottobre 2013, sempre all’ospedale di Saronno.

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