venerdì, 2 Giugno , 23

L’inchiesta – Così i carabinieri hanno incastrato i “furbetti del cartellino”

L'attività di intelligence delle forze dell'ordine ha fatto emergere numerosi episodi di assenteismo. Fondamentali le intercettazioni e l'utilizzo di telecamere nascoste

Mario Caiazzo

I militari dell’Arma sono entrati in azione lo scorso 24 di febbraio, finalizzando l’inchiesta del pubblico ministero Roberta Frongillo. A finire ai domiciliari 55 persone, in totale gli indagati sono stati 94. Stiamo parlando del caso dei “furbetti del cartellino” all’ospedale Loreto Mare. Sotto la lente degli inquirenti sono finiti i presunti illeciti compiuti da infermieri, impiegati e da diversi camici bianchi che prestavano servizio presso il nosocomio di via Amerigo Vespucci.

L’indagine condotta dai carabinieri

Secondo l’accusa, in diverse occasioni, avrebbero marcato il cartellino per poi allontanarsi e dedicarsi allo svolgimento di attività di natura privata, tra le quali anche il classico passeggio, commissioni varie e attività sportiva. Cinquanta degli arrestati hanno ottenuto il permesso da parte del giudice di recarsi al lavoro, ciò per non penalizzare l’utenza dell’ospedale Loreto Mare.

I cinque che invece non hanno usufruito di tale permesso
sono coloro che secondo gli inquirenti avrebbero timbrato
al posto degli effettivi titolari del cartellino.

Il periodo in cui avrebbero svolto i presunti illeciti a loro contestati va dal mese di novembre del 2014 agli inizi del 2015. L’attività investigativa ha avuto la durata di due anni, periodo durante il quale gli uomini impiegati per le indagini hanno raccolto materiale video, effettuato intercettazioni, attività di pedinamento e osservazione, giungendo a far emergere numerosi episodi di assenteismo. Il tutto grazie anche al piazzamento di una serie di telecamere; gli occhi elettronici hanno immortalato i presunti comportamenti illeciti e hanno dato il la all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare. L’inizio del processo dei cosiddetti “furbetti del cartellino” è stato fissato per il prossimo venerdì.

Mario Caiazzo

I militari dell’Arma sono entrati in azione lo scorso 24 di febbraio, finalizzando l’inchiesta del pubblico ministero Roberta Frongillo. A finire ai domiciliari 55 persone, in totale gli indagati sono stati 94. Stiamo parlando del caso dei “furbetti del cartellino” all’ospedale Loreto Mare. Sotto la lente degli inquirenti sono finiti i presunti illeciti compiuti da infermieri, impiegati e da diversi camici bianchi che prestavano servizio presso il nosocomio di via Amerigo Vespucci.

L’indagine condotta dai carabinieri

Secondo l’accusa, in diverse occasioni, avrebbero marcato il cartellino per poi allontanarsi e dedicarsi allo svolgimento di attività di natura privata, tra le quali anche il classico passeggio, commissioni varie e attività sportiva. Cinquanta degli arrestati hanno ottenuto il permesso da parte del giudice di recarsi al lavoro, ciò per non penalizzare l’utenza dell’ospedale Loreto Mare.

I cinque che invece non hanno usufruito di tale permesso
sono coloro che secondo gli inquirenti avrebbero timbrato
al posto degli effettivi titolari del cartellino.

Il periodo in cui avrebbero svolto i presunti illeciti a loro contestati va dal mese di novembre del 2014 agli inizi del 2015. L’attività investigativa ha avuto la durata di due anni, periodo durante il quale gli uomini impiegati per le indagini hanno raccolto materiale video, effettuato intercettazioni, attività di pedinamento e osservazione, giungendo a far emergere numerosi episodi di assenteismo. Il tutto grazie anche al piazzamento di una serie di telecamere; gli occhi elettronici hanno immortalato i presunti comportamenti illeciti e hanno dato il la all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare. L’inizio del processo dei cosiddetti “furbetti del cartellino” è stato fissato per il prossimo venerdì.

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