mercoledì, 6 Dicembre , 23

Grazie all’allattamento al seno notevole risparmio per Ssn

Il latte materno può aiutare non solo la salute dei neonati ma anche la sostenibilità economica dei sistemi sanitari. A dirlo sono i risultati di una nuova analisi costi-benefici condotta da Tricia Johnson, economista del Dipartimento di gestione dei sistemi sanitari presso l’Università di Rush (Usa). Secondo lo studio l’allattamento al seno a livello mondiale potrebbe aggiungere 300 miliardi di dollari al reddito nazionale lordo globale ogni anno. La ricerca sarà presentata in anteprima al 13esimo Convegno internazionale sull’allattamento al seno e sulla lattazione di Medela, che si svolgerà a Parigi dal 22 al 23 marzo:

Le evidenze formulate dalla ricercatrice indicano come l’alimentazione con latte materno debba essere considerata un intervento fondamentale di sanità pubblica – osservano gli esperti Medela – essenziale per la salute e la prosperità di una nazione, al pari delle vaccinazioni. Un investimento che, stando alla ricerca della Johnson, si traduce in elevati rendimenti a breve e lungo termine per la società nel suo complesso, e che dovrebbe spingere i governi ad attuare misure di sostegno alla nutrizione con latte materno.

In un articolo del 2016 pubblicato su ‘Lancet’, Keith Hansen, vicepresidente per lo Sviluppo Umano della Banca Mondiale, ha posto l’allattamento al seno al vertice dell’agenda economica mondiale, affermando: “Se l’allattamento al seno non esistesse già, chi l’ha inventato oggi meriterebbe un doppio Premio Nobel per la medicina e l’economia”.

Ha proseguito sostenendo che l’allattamento al seno mondiale potrebbe salvare la vita di oltre 800mila bambini e quella di 20mila madri ogni anno. L’aumento medio del quoziente d’intelligenza di tre punti per i bambini allattati al seno potrebbe aumentare la produttività, aggiungendo 300 miliardi di dollari al reddito nazionale lordo annuo a livello mondiale. Prevenendo le malattie, come ad esempio il diabete, l’allattamento al seno potrebbe anche ridurre i costi sanitari globali di centinaia di milioni di dollari ogni anno.

Di fronte alla crescente quantità di evidenze, i decisori politici sembrano tuttavia muoversi con lentezza – sottolineano gli organizzatori – In occasione del Convegno internazionale sull’allattamento al seno e sulla lattazione, la Johnson presenterà per la prima volta una nuova analisi costi-benefici, che mostra come l’investimento economico richiesto per alimentare i neonati con latte umano sia molto basso e – per contro – abbia una elevatissima redditività per la società, a breve e a lungo termine. La domanda è se, non essendoci niente da perdere e tutto da guadagnare, la società si stia impegnando abbastanza per sostenere le madri e le famiglie nell’alimentazione con latte materno.

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Le evidenze formulate dalla ricercatrice indicano come l’alimentazione con latte materno debba essere considerata un intervento fondamentale di sanità pubblica – osservano gli esperti Medela – essenziale per la salute e la prosperità di una nazione, al pari delle vaccinazioni. Un investimento che, stando alla ricerca della Johnson, si traduce in elevati rendimenti a breve e lungo termine per la società nel suo complesso, e che dovrebbe spingere i governi ad attuare misure di sostegno alla nutrizione con latte materno.

In un articolo del 2016 pubblicato su ‘Lancet’, Keith Hansen, vicepresidente per lo Sviluppo Umano della Banca Mondiale, ha posto l’allattamento al seno al vertice dell’agenda economica mondiale, affermando: “Se l’allattamento al seno non esistesse già, chi l’ha inventato oggi meriterebbe un doppio Premio Nobel per la medicina e l’economia”.

Ha proseguito sostenendo che l’allattamento al seno mondiale potrebbe salvare la vita di oltre 800mila bambini e quella di 20mila madri ogni anno. L’aumento medio del quoziente d’intelligenza di tre punti per i bambini allattati al seno potrebbe aumentare la produttività, aggiungendo 300 miliardi di dollari al reddito nazionale lordo annuo a livello mondiale. Prevenendo le malattie, come ad esempio il diabete, l’allattamento al seno potrebbe anche ridurre i costi sanitari globali di centinaia di milioni di dollari ogni anno.

Di fronte alla crescente quantità di evidenze, i decisori politici sembrano tuttavia muoversi con lentezza – sottolineano gli organizzatori – In occasione del Convegno internazionale sull’allattamento al seno e sulla lattazione, la Johnson presenterà per la prima volta una nuova analisi costi-benefici, che mostra come l’investimento economico richiesto per alimentare i neonati con latte umano sia molto basso e – per contro – abbia una elevatissima redditività per la società, a breve e a lungo termine. La domanda è se, non essendoci niente da perdere e tutto da guadagnare, la società si stia impegnando abbastanza per sostenere le madri e le famiglie nell’alimentazione con latte materno.

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