Le evidenze formulate dalla ricercatrice indicano come l’alimentazione con latte materno debba essere considerata un intervento fondamentale di sanità pubblica – osservano gli esperti Medela – essenziale per la salute e la prosperità di una nazione, al pari delle vaccinazioni. Un investimento che, stando alla ricerca della Johnson, si traduce in elevati rendimenti a breve e lungo termine per la società nel suo complesso, e che dovrebbe spingere i governi ad attuare misure di sostegno alla nutrizione con latte materno.
In un articolo del 2016 pubblicato su ‘Lancet’, Keith Hansen, vicepresidente per lo Sviluppo Umano della Banca Mondiale, ha posto l’allattamento al seno al vertice dell’agenda economica mondiale, affermando: “Se l’allattamento al seno non esistesse già, chi l’ha inventato oggi meriterebbe un doppio Premio Nobel per la medicina e l’economia”.
Di fronte alla crescente quantità di evidenze, i decisori politici sembrano tuttavia muoversi con lentezza – sottolineano gli organizzatori – In occasione del Convegno internazionale sull’allattamento al seno e sulla lattazione, la Johnson presenterà per la prima volta una nuova analisi costi-benefici, che mostra come l’investimento economico richiesto per alimentare i neonati con latte umano sia molto basso e – per contro – abbia una elevatissima redditività per la società, a breve e a lungo termine. La domanda è se, non essendoci niente da perdere e tutto da guadagnare, la società si stia impegnando abbastanza per sostenere le madri e le famiglie nell’alimentazione con latte materno.
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