Oggi si celebra la quinta edizione della Giornata Mondiale di sensibilizzazione sulla distrofia muscolare di Duchenne. Si tratta di una rara malattia genetica degenerativa che colpisce un bambino maschio su 5 mila e che impedisce la formazione della proteina distrofina, responsabile dell’integrita’ delle fibre muscolari. La conseguenza e’ un progressivo indebolimento della struttura muscolare che prima compromette le anche, il bacino, i muscoli e le spalle, e successivamente la muscolatura scheletrica fino a colpire i polmoni e il cuore. La Duchenne di solito diventa piu’ evidente all’eta’ di due anni, presentando come sintomi principali difficolta’ nel camminare, correre, saltare, alzarsi, stare al passo con gli altri bambini e, in fasi successive, problemi respiratori. Altre caratteristiche sono l’ingrossamento dei polpacci e la manovra di Gowers, un movimento nel quale il bambino posa le mani sulle sue gambe per alzarsi in piedi. Descritta per la prima volta nel 1860 dal neurologo francese Guillaume Benjamin Amand Duchenne, la distrofia muscolare di Duchenne non ha ancora una cura definitiva. La sua incidenza mondiale e’ di 3.600-6.000 nati vivi e la diagnosi precoce e’ cruciale per l’avvio della presa in carico che puo’ ritardare in modo soddisfacente la progressione della malattia. “I bambini con Duchenne potrebbero non avere i sintomi della malattia alla nascita, ma il loro sviluppo neuropsicomotorio, quando si tratta di parlare e camminare, puo’ essere tardivo rispetto ai bambini che non ne sono affetti”, spiega Carlo Minetti, direttore dell’U.O.C. di Neurologia Pediatrica e Malattie Muscolari dell’Istituto G. Gaslini di Genova.
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