Nella Giornata per le Malattie Neuromuscolari, che si è celebrata oggi, come per ogni giornata che pone l’attenzione sulle malattie, sono tante le storie che risalgono alla superficie da abissi di silenzio e sofferenze famigliari. È il caso della storia di Serena, 10 anni, riportata da Il Mattino. La bambina soffre della distrofia muscolare di Becker, una particolare forma di distrofia muscolare che coinvolge principalmente i muscoli di gambe e bacino, caratterizzata da una degenerazione delle fibre muscolari. I suoi genitori se ne sono accorti dalla frequenza con cui la bambina cadeva, da quell’improvviso precipitare al primo accenno di una corsa. Il suo papà, Abramo Zampella, ha raccontato gli sforzi e le difficoltà, condivise con la moglie, per facilitare la vita della figlia e renderla normale: sorridere sempre, nonostante tutto, per non turbarla. Ma non basta, perché la malattia comporta una serie di conseguenze, a cui corrispondono spese consistenti. Recentemente il signor Zampella ha dovuto acquistato una casa al piano terra, poichè la piccola non riesce a salire le scale.
“Purtroppo però è da tempo che si fa fatica a stare tranquilli. Ho perso il lavoro e non riesco a trovare una nuova occupazione, anche perché l’impegno necessario per assistere Serena scoraggia potenziali datori di lavoro” ha rivelato ai microfoni de Il Mattino. Una storia meritevole di attenzione, di selezioni del personale che badino più al cuore che al profitto. Intanto Serena sogna di diventare una ballerina. “Lei si ritiene normale, come tutti gli altri bambini. E spero che mia figlia possa realizzare davvero il suo sogno, un giorno”.
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