domenica, 13 Ottobre , 24

Garante Ciambriello in visita al padiglione dei detenuti presso il Cardarelli denuncia ritardi e inadempienze

l Garante campano delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello si è recato oggi in visita al padiglionre Palermo presso l’ospedale Cardarelli di Napoli dove sono ricoverati-rinchiusi 12 detenuti delle carceri di Secondigliano e Poggioreale.
” Oltre ai detenuti ristretti nel reparto Palermo ho incontrato anche due detenuti-degenti presso il pronto soccorso provenineti entrambi da Poggioreale, che si trovano sulle barelle, insieme ad altri degenti Uno è Ciro Rigotti,un sessantenne con un tumore maligno, fisicamente allo stremo, a cui il magistrato ha rifiutato gli arresti domiciliari  e i cui parenti non possono assisterlo con continuità. Per i familiari dei detenuti presso gli Ospedali vale la regola carceraria della visita settimanale o di un’altra premiale a discrezione delle autorità competenti. Credo che questa disposizione sia da cambiare”, così il Garante Ciambriello all’uscita dal Cardarelli.
Sul tema della sanità penitenziaria l’ufficio del Garante si è attivato con incontri e seminari.
Ciambriello denuncia il numero ristretto dei posti a diposizione per i detenuti:“Su 7.419 detenuti nella nostra Regione, ci sono appena 34 posti nelle aziende ospedaliere: vanno incrementati e bisogna garantire nelle strutture sanitarie delle carceri macchinari essenziali, come la tac e la risonanza magnetica, e la presenza stabile del personale medico ed infermieristico perché a chi è diversamente libero va pienamente garantito il diritto alla salute ed un’organizzazione che consenta di dare una risposta sanitaria di qualità. Perchè non aprire all’Ospedale del Mare un reparto  con almeno 10 posti letto riservati alla popolazione carceraria? Una chirurgia attiva che è una risposta concreta a chi a volte attende anche un anno per essere operato e mesi per essere ricoverato. E poi quando arrivi al Cardarelli attendi anche più di un mese per essere operato perchè l’operazione avviene nelle divisioni diverse dal padiglione dove si è ristretti e ci sono conflitti di competenze anche per far arrivare un’autoambulanza all’interno dello stesso ospedale. Insomma anche per i detenuti è in vigore  la filosofia Cardarelliana”.

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” Oltre ai detenuti ristretti nel reparto Palermo ho incontrato anche due detenuti-degenti presso il pronto soccorso provenineti entrambi da Poggioreale, che si trovano sulle barelle, insieme ad altri degenti Uno è Ciro Rigotti,un sessantenne con un tumore maligno, fisicamente allo stremo, a cui il magistrato ha rifiutato gli arresti domiciliari  e i cui parenti non possono assisterlo con continuità. Per i familiari dei detenuti presso gli Ospedali vale la regola carceraria della visita settimanale o di un’altra premiale a discrezione delle autorità competenti. Credo che questa disposizione sia da cambiare”, così il Garante Ciambriello all’uscita dal Cardarelli.
Sul tema della sanità penitenziaria l’ufficio del Garante si è attivato con incontri e seminari.
Ciambriello denuncia il numero ristretto dei posti a diposizione per i detenuti:“Su 7.419 detenuti nella nostra Regione, ci sono appena 34 posti nelle aziende ospedaliere: vanno incrementati e bisogna garantire nelle strutture sanitarie delle carceri macchinari essenziali, come la tac e la risonanza magnetica, e la presenza stabile del personale medico ed infermieristico perché a chi è diversamente libero va pienamente garantito il diritto alla salute ed un’organizzazione che consenta di dare una risposta sanitaria di qualità. Perchè non aprire all’Ospedale del Mare un reparto  con almeno 10 posti letto riservati alla popolazione carceraria? Una chirurgia attiva che è una risposta concreta a chi a volte attende anche un anno per essere operato e mesi per essere ricoverato. E poi quando arrivi al Cardarelli attendi anche più di un mese per essere operato perchè l’operazione avviene nelle divisioni diverse dal padiglione dove si è ristretti e ci sono conflitti di competenze anche per far arrivare un’autoambulanza all’interno dello stesso ospedale. Insomma anche per i detenuti è in vigore  la filosofia Cardarelliana”.

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