domenica, 8 Settembre , 24

Esperto, senza preparazione aumentano traumi da caduta sci

Con la neve arrivata in abbondanza molti italiani si preparano alla settimana bianca o ad un semplice weekend sugli sci. Ma la montagna e’ ricca di insidie e non sono infrequenti cadute e ruzzoloni, con ripercussioni sul sistema muscolare e articolare. Esistono pero’ alcune dritte per ridurre gli incidenti e affrontare le discese ed eventuali fuori pista senza il rischio di conseguenti traumi a ginocchia, gambe e spalle. “E’ importante preservare e allenare l’organismo, in particolare il sistema muscolo-scheletrico e il sistema cardio-vascolare, arrivando maggiormente pronti e reattivi alle situazioni inaspettate”, afferma Alain Rocco, specialista in medicina fisica e riabilitativa Gruppo INI, Istituto Neurotraumatologico Italiano. “Serve inoltre prudenza e un utilizzo corretto di abbigliamento e accessori; dovrebbe essere obbligatorio l’utilizzo del casco e della protezione per la schiena, due accorgimenti che in alcuni casi possono salvare la vita alle persone”, aggiunge. Ma per sciatori e snowborder resta fondamentale anche la postura da adottare sulle nevi. “Una corretta postura consente di controllare in maniera ottimale il complesso sci, scarpone, corpo e racchette durante una discesa e nelle varie fasi di cambio di direzione – prosegue l’esperto -. Il peso deve essere distribuito in modo centrato sugli sci e uniforme su tutta la superficie della suola dello scarpone. Le braccia distese in avanti e la schiena dritta e leggermente inclinata in avanti, inoltre le ginocchia devono essere in leggera flessione; il tutto in appoggio equilibrato sulla pianta dei piedi”. Spiega Rocco: “E’ importante arrivare sugli sci con un’adeguata forma fisica; dopo mesi di inattivita’ e’ provato che si riscontrano i traumi piu’ importanti. Bisogna attivarsi almeno un mese prima rinforzando gli arti inferiori, coscia e quadricipite femorale (squat con manubri), e gli arti superiori, bicipite brachiale, spalle, pettorali e schiena (trazioni alla sbarra, flessioni alle parallele). Dieci minuti al giorno vanno dedicati allo stretching (per i muscoli adduttori, per i quadricipiti, per gli abduttori e per i bicipiti femorali) per ridurre il rischio di strappi e lesioni muscolari”.Ma quali sono le strutture organiche piu’ a rischio? “Per lo sci sicuramente le ginocchia, mentre gli snowboarder corrono piu’ rischi per traumi a spalle, gomiti o arti superiori. Il sistema muscolare – dice l’esperto – e’ il piu’ facile da allenare e gia’ dopo alcune settimane inizia a recuperare tono e forza. I tendini, invece, sono strutture meno elastiche e per questo gran parte degli incidenti sugli sci interessa le articolazioni. Fondamentale e’ anche valutare l’efficienza dell’apparato cardio-vascolare; il cuore e’ pur sempre un muscolo e come tale va allenato come il resto del corpo”. 

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Con la neve arrivata in abbondanza molti italiani si preparano alla settimana bianca o ad un semplice weekend sugli sci. Ma la montagna e’ ricca di insidie e non sono infrequenti cadute e ruzzoloni, con ripercussioni sul sistema muscolare e articolare. Esistono pero’ alcune dritte per ridurre gli incidenti e affrontare le discese ed eventuali fuori pista senza il rischio di conseguenti traumi a ginocchia, gambe e spalle. “E’ importante preservare e allenare l’organismo, in particolare il sistema muscolo-scheletrico e il sistema cardio-vascolare, arrivando maggiormente pronti e reattivi alle situazioni inaspettate”, afferma Alain Rocco, specialista in medicina fisica e riabilitativa Gruppo INI, Istituto Neurotraumatologico Italiano. “Serve inoltre prudenza e un utilizzo corretto di abbigliamento e accessori; dovrebbe essere obbligatorio l’utilizzo del casco e della protezione per la schiena, due accorgimenti che in alcuni casi possono salvare la vita alle persone”, aggiunge. Ma per sciatori e snowborder resta fondamentale anche la postura da adottare sulle nevi. “Una corretta postura consente di controllare in maniera ottimale il complesso sci, scarpone, corpo e racchette durante una discesa e nelle varie fasi di cambio di direzione – prosegue l’esperto -. Il peso deve essere distribuito in modo centrato sugli sci e uniforme su tutta la superficie della suola dello scarpone. Le braccia distese in avanti e la schiena dritta e leggermente inclinata in avanti, inoltre le ginocchia devono essere in leggera flessione; il tutto in appoggio equilibrato sulla pianta dei piedi”. Spiega Rocco: “E’ importante arrivare sugli sci con un’adeguata forma fisica; dopo mesi di inattivita’ e’ provato che si riscontrano i traumi piu’ importanti. Bisogna attivarsi almeno un mese prima rinforzando gli arti inferiori, coscia e quadricipite femorale (squat con manubri), e gli arti superiori, bicipite brachiale, spalle, pettorali e schiena (trazioni alla sbarra, flessioni alle parallele). Dieci minuti al giorno vanno dedicati allo stretching (per i muscoli adduttori, per i quadricipiti, per gli abduttori e per i bicipiti femorali) per ridurre il rischio di strappi e lesioni muscolari”.Ma quali sono le strutture organiche piu’ a rischio? “Per lo sci sicuramente le ginocchia, mentre gli snowboarder corrono piu’ rischi per traumi a spalle, gomiti o arti superiori. Il sistema muscolare – dice l’esperto – e’ il piu’ facile da allenare e gia’ dopo alcune settimane inizia a recuperare tono e forza. I tendini, invece, sono strutture meno elastiche e per questo gran parte degli incidenti sugli sci interessa le articolazioni. Fondamentale e’ anche valutare l’efficienza dell’apparato cardio-vascolare; il cuore e’ pur sempre un muscolo e come tale va allenato come il resto del corpo”. 

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