venerdì, 2 Giugno , 23

Appalti al Policlinico, 40mila euro al clan per vincere le gare

Lo «stipendio mensile» che la Kuadra corrispondeva alla cosca di Miano: da ditta vittima di estorsione a «controllata» dei Lo Russo

Mario Caiazzo

Il collaboratore di giustizia Mario Lo Russo ha raccontato ai pubblici ministeri che hanno raccolto le sue dichiarazioni, che una volta uscito dal carcere (nell’aprile del 2013), si dedicò immediatamente al settore degli ospedali, insieme a Giulio De Angioletti e ad Antonio Festa. «De Angioletti e Festa vendevano posti di lavoro all’interno della ditta Kuadra di tale Riccardo (Lama) e di suo zio Massimo (Alemagna)», afferma Mario Lo Russo. Che poi precisa di essersi incontrato con entrambi gli imprenditori e di aver discusso, in particolare con Riccardo Lama, dell’assegnazione di posti di lavoro all’interno della società Kuadra, in favore di esponenti della famiglia Lo Russo (cosa effettivamente avvenuta, specifica il pentito). «La Kuadra -dichiara ancora il collaboratore – riusciva a vincere gare di appalto al Policlinico di Napoli grazie al clan, al quale garantiva un’entrata mensile di 40mila euro. Il clan Lo Russo controllava, infatti, il Policlinico, mentre gli altri ospedali della zona collinare, vale a dire Monaldi, Cardarelli e Pascale, erano controllati dalle famiglie malavitose dei Caiazzo e dei Cimmino». Rispondendo alle domande del pm, Mario Lo Russo, riferisce che De Angioletti e Festa controllavano «tutte le gare di appalto del Policlinico, sottoponendo ad estorsione i piccoli imprenditori o entrando direttamente in società con quelli che gestivano imprese di più grosse dimensioni, come ad esempio la Kuadra, vincitrice di varie gare di appalto non solo al Policlinico ma anche in altri ospedali della città: Ascalesi, Annunziata e Incurabili». Secondo quanto dichiara Mario Lo Russo, i rapporti tra la Kuadra e il clan di Miano erano iniziati dall’epoca in cui la gestione della cosca era affidata a Giuseppe Lo Russo. «All’inizio si trattava di un rapporto estorsivo, col tempo poi si era evoluto tanto che De Angioletti e Festa, affiliati al clan, avevano assunto un ruolo di primo piano all’interno della società ed avevano un rapporto intimo con i proprietari», afferma Mario Lo Russo, che poi sottolinea pure che il clan di Miano era intervenuto per condizionare gare di appalto a favore della Kuadra, allontanando altri offerenti.

Mario Caiazzo

Il collaboratore di giustizia Mario Lo Russo ha raccontato ai pubblici ministeri che hanno raccolto le sue dichiarazioni, che una volta uscito dal carcere (nell’aprile del 2013), si dedicò immediatamente al settore degli ospedali, insieme a Giulio De Angioletti e ad Antonio Festa. «De Angioletti e Festa vendevano posti di lavoro all’interno della ditta Kuadra di tale Riccardo (Lama) e di suo zio Massimo (Alemagna)», afferma Mario Lo Russo. Che poi precisa di essersi incontrato con entrambi gli imprenditori e di aver discusso, in particolare con Riccardo Lama, dell’assegnazione di posti di lavoro all’interno della società Kuadra, in favore di esponenti della famiglia Lo Russo (cosa effettivamente avvenuta, specifica il pentito). «La Kuadra -dichiara ancora il collaboratore – riusciva a vincere gare di appalto al Policlinico di Napoli grazie al clan, al quale garantiva un’entrata mensile di 40mila euro. Il clan Lo Russo controllava, infatti, il Policlinico, mentre gli altri ospedali della zona collinare, vale a dire Monaldi, Cardarelli e Pascale, erano controllati dalle famiglie malavitose dei Caiazzo e dei Cimmino». Rispondendo alle domande del pm, Mario Lo Russo, riferisce che De Angioletti e Festa controllavano «tutte le gare di appalto del Policlinico, sottoponendo ad estorsione i piccoli imprenditori o entrando direttamente in società con quelli che gestivano imprese di più grosse dimensioni, come ad esempio la Kuadra, vincitrice di varie gare di appalto non solo al Policlinico ma anche in altri ospedali della città: Ascalesi, Annunziata e Incurabili». Secondo quanto dichiara Mario Lo Russo, i rapporti tra la Kuadra e il clan di Miano erano iniziati dall’epoca in cui la gestione della cosca era affidata a Giuseppe Lo Russo. «All’inizio si trattava di un rapporto estorsivo, col tempo poi si era evoluto tanto che De Angioletti e Festa, affiliati al clan, avevano assunto un ruolo di primo piano all’interno della società ed avevano un rapporto intimo con i proprietari», afferma Mario Lo Russo, che poi sottolinea pure che il clan di Miano era intervenuto per condizionare gare di appalto a favore della Kuadra, allontanando altri offerenti.

- IN TV -spot_img

Ultimi articoli pubblicati

-spot_img
-spot_img