Il 15-18% degli italiani soffre di allergie respiratorie. Causa scatenante i pollini che soprattutto in primavera fanno sentire i loro effetti negativi: lacrimazione, starnuti, prurito al palato, al naso e agli occhi, tosse secca e stizzosa. Secondo Domenico Schiavino, responsabile dell’unita’ di Allergologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, le allergie sono in costante aumento. “All’inizio del secolo scorso gli allergici erano cosi’ pochi che la malattia veniva definita atopica, cioe’ non classificabile – sottolinea Schiavino, interpellato all’AGI -. Con l’inquinamento ambientale le cose sono radicalmente cambiate. L’allergia non e’ mai un fatto genetico, esiste una familiarita’ ma le condizioni ambientali sono determinanti. In alcuni paesi africani, per esempio, non esiste affatto l’asma allergica. Pensi che le vespe e le api non nidificano piu’ in Italia, in Spagna e in altri paesi del Mediterraneo perche’ l’aria che respirano non piace nemmeno a loro”. Il primo consiglio, per i soggetti esposti, e’ di tenere ben presente il calendario dei pollini. “La impollinazione pre-primaverile e’ gia’ avvenuta – spiega Schiavino -. Piante come il cipresso e il nocciolo hanno ormai impollinato e chi e’ sensibile a questi allergeni ora sta meglio. C’e’ da sottolineare che queste piante, avendo il polline grosso, possono determinare riniti ma non l’asma. Le parietarie officinalis, cioe’ l’erba selvatica resistentissima a tutto, si stanno invece attivando in questo periodo e il loro polline piccolo, circa 15 micron, scende profondamente nelle vie respiratorie e provoca fenomeni asmatici. Le parietarie – sottolinea l’allergologo – cominciano a dare fastidio da marzo fino a tutto giugno. A luglio e ad agosto danno una tregua, ma riprendono a impollinare da settembre a novembre. Quindi tanti mesi all’anno, provocando una sintomatologia quasi perenne”. Ma le piu’ temute sono le graminacee, che fioriscono da aprile a giugno, e cosi’ pure l’ulivo: nel Sud della Puglia, dove e’ particolarmente diffuso, e’ responsabile di molte allergie respiratorie. Si continua con le composite, che vanno da meta’ giugno a meta’ settembre. “Nelle regioni del Nord – nota Schiavino – da una quindicina di anni sta prendendo piede l’allergia all’ambrosia che in Italia non esisteva. Probabilmente ci e’ arrivata dagli Stati Uniti, trasportata dalle derrate o dalle ruote degli aerei, poiche’ il primo posto dove ha attecchito e’ stato l’aeroporto di Malpensa”.
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