È stato condotto uno studio clinico su un gruppo di pazienti a cui è stato chiesto di seguire una dieta speciale a basso contenuto di carboidrati e proteine animali, ma ricca di acidi grassi omega 3, vitamine C e D, antiossidanti, nitrati e fibre vegetali. Contemporaneamente queste persone dovevano astenersi dall’uso di filo interdentale, collutorio e scovolino. Sorprendentemente, in questi pazienti dopo solo 4 settimane, una dieta sana riduceva l’infiammazione delle gengive di circa il 40%, rispetto a chi non modificava la propria alimentazione né la consueta igiene orale. Inoltre, si è riscontrato un aumento significativo della vitamina D nelle persone che mangiavano in modo sano. In altre parole, una dieta ottimale sembra influenzare la gengivite precoce, prima che si instauri l’infiammazione sistemica.
Secondo Mario Aimetti, presidente della Società italiana di parodontologia e implantologia (SIdP) “sappiamo che esiste un’associazione tra i parametri infiammatori sistemici come proteina C-reattiva, IL-6 e TNF-a – avverte Aimetti – lo studio evidenzia come l’alimentazione e lo stile di vita possano agire positivamente sulle difese immunitarie dell’organismo. Ma questo però non significa far venire meno la necessità inderogabile di eseguire in modo corretto le manovre di igiene orale – conclude – per una completa rimozione della placca batterica”.
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